“Abbiamo i vostri dati, ora pagate o li divulgheremo alle autorità”. Questo in parole povere, il ricatto ordito, per estorcere ulteriori soldi agli acquirenti dei Green Pass taroccati.
I “No-Vax” che hanno acquistato, a caro prezzo su Telegram (dai 100€ ai 300€) Green Pass falsi, si sono rivoltati dopo aver scoperto che non funzionavano. Alla scansione del QR code infatti, veniva fuori la falsificazione del documento.
Gli acquirenti hanno quindi minacciato il falsario di rendere i soldi o si sarebbero rivolti alla polizia.
Ma non avevano tenuto conto del fatto che anche essi stessi, seppur vittime di una truffa, sono in concorso di reato.
Dal gruppo Telegram, l’interlocutore, un tale Maurogp, li ammonisce a pagare un riscatto di 350 euro in Bitcoin. Altrimenti tutti i documenti e le prove dell’acquisto saranno girati alle autorità.
C’era da aspettarselo che sui Green Pass avrebbe messo lo zampino la criminalità organizzata, così come che qualcuno avrebbe cercato di fare il furbetto. Ma stavolta gli è andata male.
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