Politica

L’ignoranza social di Trevi nel Futuro sui blocchi di Facebook

Trevi nel Lazio.

Si continuano a susseguire scontri social tra minoranza e maggioranza.

La battaglia social

Da una parte gli esponenti di Unione e Cambiamento, Pietro Bianchini e Vincenzo Cecconi. Dall’altra l’amministrazione comunale della maggioranza con la pagina Facebook Trevi nel Futuro.

La pagina in questione ha pubblicato lo screenshot della condivisione di un post dalla pagina Amministrazione Comunale Trevi nel Lazio da parte di Pietro Bianchini. La didascalia è ironica, come a voler sottolineare che Pietro Bianchini non sia bloccato dalla pagina e si sia lamentato falsamente. LEGGI ANCHE Trevi nel Lazio consiglieri bloccati dalla pagina dell’amministrazione

In realtà, quando qualcuno viene bloccato da una pagina può continuare a vederne i contenuti, poiché essa è pubblica. Può condividere i post, perché sono pubblici, ma non può più commentare o lasciare like.

Il blocco ai consiglieri e al giornalista

Vincenzo Cecconi, Pietro Bianchini e lo stesso redattore di questo articolo sono stati bloccati sulla pagina in uso all’amministrazione comunale. Sebbene la pagina sia stata dichiarata privata, prima delle polemiche figurava come pagina istituzionale. LEGGI ANCHE L’uso improprio della pagina Facebook dell’amministrazione a Trevi nel Lazio

Screenshot fatto dal profilo Facebook del giornalista.

Nello specifico il redattore di questo articolo, veniva bloccato soltanto per aver criticato la stabilità delle riprese video durante una diretta. La critica veniva mossa senza nessuna offesa personale.

Un patetico calcio d’angolo

La pagina Trevi nel Futuro cerca di rincarare la dose, rimediando tuttavia l’ennesima figuraccia. In un secondo post pubblica uno screenshot di quello che vede o non vede un utente bloccato.

Tuttavia per escludere totalmente dai contenuti un utente il blocco deve avvenire tra utenti e non tra la pagina e un utente.

La mancanza di trasparenza

In conclusione, la pagina Amministrazione Comunale Trevi nel Lazio, che è stata dichiarata “privata”, anche se ha cambiato le informazioni, continua a pubblicare comunicati istituzionali. Nonché il nome stesso “Amministrazione”, si rivolge a tutta l’amministrazione, sia la minoranza che la maggioranza. Quindi come mai la minoranza non ha diritto ad utilizzarla? Come mai i consiglieri di minoranza continuano a essere bloccati? Come mai un giornalista continua a essere tenuto bloccato? Una forma di censura molto grave, che probabilmente porteremo all’attenzione dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio e forse anche in altre sedi.

 

Francesco Digiorgio

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