Con una nota ufficiale pubblicata sul sito della società, Roman Abramovich conferma che venderà il Chelsea e tutti i proventi netti della vendita andranno alle vittime della guerra. Il magnate russo che era finito nell’occhio del ciclone per la sua amicizia con Putin, mette così fine alle voci circolate nelle ultime ore.

Una scelta necessaria

“Vorrei affrontare le speculazioni sui media negli ultimi giorni in relazione alla mia proprietà del Chelsea FC. Ho sempre preso le decisioni tenendo a cuore l’interesse del club. Nella situazione attuale, quindi, ho preso la decisione di vendere il club, poiché ritengo che ciò sia nel migliore interesse della società, dei tifosi, dei dipendenti, nonché degli sponsor e dei partner del club”. Con queste parole Abramovich conferma quanto era già emerso da indiscrezioni.

Nella nota, precisa che la vendita non sarà accelerata e seguirà il giusto processo. Abramovich dice anche che non accederà ad alcun prestito da rimborsare e che per lui non si tratta di affari, ma di pura passione per il gioco e per il club. Spiega poi che è stata una decisione molto difficile da prendere e lo addolora separarsi dal club. “Tuttavia – dice spiegando le ragioni di questa scelta – credo che questo sia nel migliore interesse del club. Spero di poter visitare per l’ultima volta Stamford Bridge per salutare tutti voi di persona. È stato un privilegio far parte della vita del Chelsea FC e sono orgoglioso di tutti i nostri successi. Il Chelsea Football Club e i suoi tifosi saranno sempre nel mio cuore”.

I soldi alle vittime della guerra

In merito alla cessione del Chelsea dice Abramovich di aver incaricato il suo team di creare una fondazione di beneficienza. Tutti i proventi netti che proverranno da questa operazione saranno devoluti all’associazione e saranno a beneficio di tutte le vittime della guerra in Ucraina. I fondi saranno destinati ai bisogni essenziali e urgenti delle vittime e al sostegno del recupero a lungo termine.