Editoriale

Piglio e la tradizione dimenticata del 5 marzo

PIGLIO: 5 Marzo una data passata nel dimenticatoio.

 

I documenti dell’archivio parrocchiale della Collegiata Santa Maria Assunta in Piglio, sono stati oggetto di attento studio.  Ad occuparsene l’infaticabile don Marcello Coretti parroco a Piglio dal 2000 al 2009.

 

Dopo San Sebastiano, passato nel dimenticatoio dai pigliesi ora a far da paio è la data del 5 Marzo.

 

Infatti, risulta, che prima della Guerra il clero e i devoti pigliesi si recassero il 5 Marzo in pellegrinaggio al Santuario della Madonna del Monte. Chiesa sita ad Est del Paese a quota 1100. Ci si recava per ringraziare dello scampato pericolo della fredda stagione invernale e per auspicare buoni frutti dalle stagioni successive che sono le più produttive per l’agricoltura.

 

Un pellegrinaggio che si è protratto fino agli anni ’60 con l’arciprete Don Orazio Cerrocchi e poi passato nel dimenticatoio.

 

Visto che per il recupero del Santuario sono state impegnate considerevoli somme, sarebbe opportuno pensare anche alla successiva manutenzione interna che esterna del sacro edificio.

 

Anche l’occhio vuole la sua parte!

 

Il Santuario aveva perso progressivamente negli anni ’60 la sua importanza a causa della disaffezione del clero e dei fedeli. Addirittura nel tempo diventò un ricovero per maiali e capre, un luogo di cui ognuno faceva uso a suo piacimento.

 

Dopo l’intervento di Carlo Picone, che mandò le immagini televisive del Santuario su RAI Due, nella rubrica “C’è da salvare”(Andata in onda il 5 Maggio del 1985, alle ore 13,30) il Ministero dei Beni Culturali, prese l’iniziativa. Tramite la Soprintendenza ai Beni Monumentali ed Architettonici del Lazio, diede inizio allo studio del progetto di recupero e varò una proposta di finanziamento delle opere.

Insieme alla Civica Amministrazione, chiesero i contributi necessari alla Cassa Depositi e Prestiti e alla Regione Lazio.

 

Dopo che il parroco don Raffaele ha riconsegnato le chiavi del sacro edificio, sarebbe opportuno che la civica amministrazione pensasse ora alla successiva manutenzione, visto che per il recupero del Santuario sono state impegnate considerevoli somme.

 

Anche perchè il Santuario della Madonna del Monte, sito ad Est del Paese a quota 1100, è anche meta degli escursionisti, amanti della montagna. inoltre , fa parte integrante del sentiero Europeo E1.

 

Sarebbe auspicabile, già a cominciare dal prossimo anno 2023 (pandemia permettendo) una ripresa del tradizionale pellegrinaggio anche per ridare una dovuta importanza all’intero e sacro edificio, e anche per non vanificare i soldi investiti.

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Giorgio Alessandro Pacetti

 

 

 

Redazione

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