La Russia sostiene che le sanzioni che sta subendo potrebbero incidere sulla Stazione Spaziale Internazionale (Iss). Ad affermare questo è Dmitry Rogozin, responsabile dell’agenzia spaziale russa Roscomos.
La Stazione spaziale internazionale, lanciata in orbita il 20 novembre 1998, è una stazione spaziale in orbita terrestre bassa ed è dedicata alla ricerca scientifica. E’ gestita come progetto congiunto da cinque diverse agenzie spaziali: la statunitense NASA, la russa RKA, l’europea ESA, la giapponese JAXA e la canadese CSA-ASC.
Rogozin, di fatto dice che, a causa delle sanzioni sarà interrotto il funzionamento delle navicelle russe che riforniscono l’Iss. L’interruzione andrà ad incidere sul segmento russo della Stazione, che tra le altre cose, serve alla correzione dell’orbita della struttura.
La conseguenza possibile è l’ammaraggio o l’atterraggio della Iss.
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