Politica

Banca di Trevi nel Lazio, la lettera della minoranza

È arrivata la convocazione per il consiglio comunale, dopo la lettera inviata questa mattina dal consigliere di minoranza Vincenzo Cecconi.

Riportiamo il testo

QUESTA MATTINA, in qualità di Capogruppo, ho inviato una lettera preoccupata al sindaco di Trevi, offrendo collaborazione e chiedendo la convocazione del Consiglio per discutere, in quella sede, la grave situazione che si verrà a determinare, in tutta l’alta valle dell’Aniene, con la chiusura della filiale della banca BPER.

 

Collaborazione che dovrebbe condurre alla votazione, magari all’unanimità, di un documento che potesse essere inviato sia alla Direzione della stessa banca che ai presidenti della Provincia e della Regione.

 

 

La nota (allegati 1 e 2), ritengo molto conciliante, è finalizzata proprio a sollecitare una condivisione tra maggioranza e minoranza, una unità di intenti.

 

 

Poco fa, alle ore 16.05, è giunta la convocazione del Consiglio, per il giorno lunedì 21 p.v., ore 15.00 (allegato n° 3).

 

 

Non nego che sono rimasto profondamente deluso, anzi amareggiato, dato che, a fronte di un problema serio, urgente e di grande rilevanza per l’intera comunità, il sindaco ha deciso di iscriverlo al consiglio del 21, tra una settimana, come decimo punto all’Ordine del Giorno e, dopo, come potete leggere, argomenti che vanno dalle modifiche di regolamenti, alle aree da destinarsi a residenze, alla Tari, Pef, Imu, Tasi, addizionale comunale Irpef, DUP e, nientemeno che il Bilancio di Previsione.

 

 

Ma c’è un altro aspetto, tutt’altro che conciliante, ovvero che il punto inerente la banca, viene posto come “Comunicazione del Sindaco”, ovvero come argomento su cui non si può né discutere né votare. 

 

 

In conclusione, le modalità con cui verrà trattato l’argomento, si risolveranno in un monologo del sindaco, il quale, dubito, possa essere inviato alla Direzione della BPER, ovvero alle altre istituzioni citate, ma soprattutto non lo potrà essere sotto forma di deliberazione votata all’unanimità.

 

 

Voglio credere che sia stata solo una svista (del resto non sarebbe una novità), per cui, all’atto dell’introduzione dell’argomento, la comunicazione venga mutata in un documento su cui confrontarci e, quindi, votare.

 

 

Così dovrebbe funzionare la democrazia, così un consiglio comunale dovrebbe operare per gli interessi della comunità.

 

 

Mi appello, pertanto, ai Consiglieri comunali di maggioranza ed a tutti i cittadini che abbiano a cuore le sorti di questo paese, perchè rivolgano invito al primo cittadino a rendersi disponibile a trovare percorsi comuni e condivisi.

 

 

Il Consigliere Vincenzo Cecconi

Redazione

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