La missione italiana in Congo per l’aumento della fornitura di gas si è chiusa con l’accodo siglato dai due Paesi. I ministri Cingolani e Di Maio, accompagnati dall’Ad di Eni, Claudio Descalzi, hanno sottoscritto la dichiarazione d’intenti con il ministro congolese per gli idrocarburi, Bruno Jean Richard Itoua. Firmato anche un accordo in ambito energetico tra Descalzi e lo stesso ministro.
La delegazione italiana aveva avuto prima un colloquio con il ministro degli Esteri congolese, Jean-Claude Gakosso.
Nell’intesa è prevista l’accelerazione e l’aumento della produzione di gas in Congo. Una fase che avverrà grazie allo sviluppo di un progetto di gas naturale liquefatto (Gnl). Con avvio previsto nel 2023 e capacità a regime di oltre 3 milioni di tonnellate all’anno (oltre 4,5 miliardi di metri cubi/anno). L’export di Gnl permetterà di valorizzare la produzione di gas eccedente la domanda interna congolese.
Il nostro Paese lancia di fatto un’offensiva diplomatica in Africa per uscire dalla dipendenza del gas russo. Algeria ed Egitto prima di Pasqua, Congo e Angola questa settimana, Mozambico a maggio. L’Italia segue l’obiettivo di rimpiazzare entro il 2023 il 50% dell’energia fornita da Mosca.
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