Arcinazzo Romano. Il tranquillo paese ai confini con la provincia di Frosinone in questi giorni è scosso da una vivace protesta di alcune mamme, a causa di un presunto sovraffollamento scolastico.

Il primo a smentire è stato il sindaco Luca Marocchi, il quale ha parlato di “strumentalizzazione”. Tra le altre cose il sindaco ha ribadito che se il plesso Don Giovanni Bosco continua a rimanere chiuso è per scelta del Ministero non del Comune.

Ci siamo interfacciati poi con Morena De Santis delegata alla scuola e sociale. La quale, ha spiegato che l’agitazione è scaturita da alcune liste pubbicate con in elenco anche numerosi bambini ucraini ospiti del comune, di cui però una gran parte se ne è già andata.

“Sarebbe bastato che fossero venuti a chiedere a noi in comune”– ha spiegato –“Allo stato attuale permangono sul territorio 12 bambini ucraini e non si sa nemmeno se a settembre ci saranno tutti o se torneranno nella loro nazione”.

I 12 bambini sarebbero spalmati comunque in varie classi. Tre di loro nella scuola di infanzia, gli altri otto divisi forse tra due o tre classi. Quindi di quale sovraffollamento si sta parlando? Forse questi bambini che già hanno patito di essere stati strappati dalla loro terra natia non hanno diritto all’istruzione?

Giovedì comunque, seguirà un incontro tra le mamme, il sindaco e il segretario comunale, per cercare di venire a capo della faccenda.