Premessa

Il 18 luglio 2022, l’auto della mia compagna veniva data vigliaccamente alle fiamme.

Un vero e proprio attentato che poteva coinvolgere anche la vita delle persone in quanto essa era parcheggiata a ridosso della palazzina e nei pressi di un tubo del gas. Poteva essere una strage.

Il vero obiettivo però ero io e non una incolpevole donna incinta che nemmeno abita agli Altipiani di Arcinazzo.

Io l’obiettivo, in quanto da giornalista denuncio sistematicamente da anni il degrado del territorio. In particolare da molto tempo espongo il problema dell’allevamento allo stato brado, che in barba a tutte le regole del codice della strada e del buonsenso, continua ad arrecare un danno e un pericolo per la vita degli automobilisti.

I sospetti

Ora io non so, e non ho le prove per determinare se l’attentato sia correlato nello specifico ai miei articoli sulle mucche, oppure se la ragione sia un’altra. Tuttavia è chiaro che i miei sospetti vertono in questa direzione in quanto non mi sembra di aver mai fatto torto a nessuno. Mentre è risaputo che ho avuto aspre diatribe con alcuni allevatori. Forse qualcuno risentito ha commesso il gesto? Questa è la domanda che mi arrovella, ma che ovviamente non posso confermare poiché fino a che ovviamente non vi sono prove specifiche può essere stato chiunque.

L’auto bruciata, si intravede la miccia

Fatta questa premessa, per meglio esporre anche le motivazioni per cui continuo questa lotta imperterritamente, come molti sapranno vivo sotto protezione della Polizia di Stato ormai da quel giorno. Organi che ringrazio vivamente, assieme alla Prefettura, perché hanno dimostrato che lo Stato c’è, lo Stato è presente per difendere i propri cittadini.

Il bestiame vagante

Tuttavia ad oggi purtroppo niente è cambiato. Almeno per quanto riguarda il fronte del degrado e dell’abbandono del bestiame.

Le mucche e i cavalli si aggirano a tutte le ore lungo le strade cittadine, che è bene ricordarlo sono soggette al codice della strada e al regolamento di polizia urbana.

L’abbandono di animali costituisce un illecito amministrativo chiamato “mal governo di animali”. Se poi le mucche invadono un terreno diventa un reato.

Il bestiame non costituisce soltanto un pericolo per la circolazione stradale, ma arreca danni a orti, aiuole, e siepi. Le deiezioni degli animali vengono lasciate ovunque, anche in aree pedonali come quella del mercato.

Brucano nell’immondizia

Inoltre dal momento che purtroppo alcune zone degli Altipiani di Arcinazzo sono soggette a inquinamento e uso discarica, non è infrequente vedere queste mucche brucare proprio l’erba contaminata dai rifiuti.

Eppure ci sono centinaia di migliaia di ettari lontani dalle strade, raggiungibili comodamente con strade carrarecce. Non riesco davvero a capacitarmi come queste mucche possano “scappare” praticamente tutti i giorni ai propri allevatori. E se anche fosse che non c’è dolo, queste persone visto che non sono in grado di gestire gli animali, davvero dovrebbero continuare a farlo?

Un pugno di ferro

Forse sarebbe ora che le istituzioni iniziassero ad adoperarsi per revocare le licenze e sequestrare il bestiame a chi non è in grado di governarlo. Monitorare in particolare chi non possiede stalle e detiene il bestiame allo stato brado. Chi non può ricoverarlo di notte in un recinto oppure in uno stabile chiuso come vuole la legge.

Mucche mangiano una siepe

Verificare anche lo stato di salute di questi animali, costretti a nutrirsi di schifezze. Come ad esempio le siepi e i fiori che spesso sono trattati con prodotti chimici e anti insetticidi.

Invece sembrerebbe esserci una certa incapacità nel risolvere definitivamente il problema. Un problema che è stato esposto ai comuni e alle autorità molte volte, anche con una raccolta firme con centinaia di aderenti.

In conclusione

Nessuno mi ridarà la macchina che è stata bruciata, per fortuna valeva poco. Nessuno mi ridarà la tranquillità perduta. Ma se coloro che hanno compiuto questo attentato vigliacco speravano di spaventarmi sono soltanto riusciti a rendermi più determinato a combatterli.

Voglio sperare che l’abbandono del bestiame (da alcuni allevatori, non tutti ndr)  sia soltanto casuale, poichè se volontario, potrebbe essere interpretato come una prova di forza nei confronti dello Stato e dei cittadini come accaduto in passato in alcune regioni del profondo sud.

Ripeto può essere stato veramente chiunque a dare fuoco alla macchina, anche un folle che passava di lì per caso. Ma un folle che conosceva molto bene la porta della mia abitazione, che ha studiato le mie abitudini, che non ha avuto timore di colpire nonostante la presenza nel condominio di altre persone. Una persona che ha colpito in un giorno festivo e in piena estate senza timore di essere visto. Una persona che voleva mandarmi un messaggio chiaro, che dovevo chiudere la bocca.

Ebbene me la potrete chiudere solo da morto.

Francesco Digiorgio
Direttore Responsabile