È stato ricordato ieri, il carabiniere del Ros, Filippo Salvi di anni 36, deceduto in servizio mentre installava una telecamera per catturare il boss mafioso Matteo Messina Denaro. Era originario di Botta di Sedrina un piccolo paese tra Bergamo e la Valle Brembana.
A ricordare Salvi è stato il comandante palermitano del Raggruppamento Speciale Lucio Arcidiacono.
I fatti risalgono a sedici anni fa. Salvi da dieci anni era impiegato nel reparto del Ros. Considerato specialista dell’informatica, ebbe l’incarico di posizionare una telecamera nascosta a Monte Catalfano tra Aspra e Mongerbino, nei pressi di Palermo.
L’uomo non si accorse del terreno cedevole e morì in un burrone. Un’altra vittima indiretta della mafia.
Commovente il ricordo dei colleghi. Nonostante Salvi fosse originario del Nord, si era integrato benissimo tra i colleghi del Sud. In sua memoria è stata dedicata una piazza a Sedrina ed una canzone intitolata “Storia di un Ancilu Carabiniere”.
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