Il 29 gennaio 2023, sarà una ricorrenza molto attesa per il Parco Regionale dei Monti Simbruini. Ricorreranno 40 anni dalla sua istituzione.

Quasi mezzo secolo di vita del Parco

l territorio del Parco fa parte del sistema appenninico e rappresenta una delle formazioni orograficamente rilevanti di quell’ambito. Comprende sette comuni: Trevi e Filettino lungo il tratto alto del bacino dell’Aniene, Vallepietra all’interno del bacino del Simbrivio Jenne e Subiaco nel medio bacino dell’Aniene, Cervara di Roma e Camerata Nuova verso il versante abruzzese. Tutti con una consistenza demografica piuttosto scarsa.

L’atto ufficiale di nascita del Parco dei Monti Simbruini è datato 29 gennaio 1983, ma la sua “gestazione” inizia almeno tre anni prima quando le amministrazioni dei sette comuni interessati, le associazioni ambientaliste ed alcune categorie di operatori economici si trovano d’accordo sulla necessità di valorizzare e tutelare le grandi ricchezze ambientali dei Monti Simbruini creando un parco regionale. Del resto continuare a vivere secondo criteri e sistemi anacronistici in un territorio dove, invece, non mancavano certo le condizioni per effettuare un salto di qualità, appariva quanto meno privo di realismo.

All’inizio del 1982, si riuscì a pervenire alla definizione del progetto e del suo programma, la Regione Lazio venne ufficialmente investita del problema attraverso la presentazione di un apposito disegno di legge.

L’Assemblea nell’aprile del 1988 approvò lo Statuto, che divenne legge Regionale il 10/10/1988. Nel febbraio 1989 fu eletta la prima giunta esecutiva presso il Comune di Jenne, che era stato scelto come sede provvisoria del Consorzio.
Da allora la storia del Parco cammina di comune accordo con quella dei comuni che ne fanno parte e con quella della X Comunità Montana, ente sovracomunale, ottavo membro del Consorzio.

Tratto dal sito http://www.parcomontisimbruini.it/