Al già notevole patrimonio archeologico di Piglio, si aggiungono ora ulteriori meraviglie, le “Grotte”, e le “Cisterne” che contribuiranno a fare del Comprensorio del Nord Ciociaria un importante polo turistico del Frusinate.
Le Grotte
Dalle prime scoperte si è rilevato che le grotte rivestono una grande importanza per la loro bellezza e per la presenza sia di stalagmiti che di stalattiti (grotta dei Briganti) e come quella ubicata nel complesso francescano di San Lorenzo che costituisce il luogo meglio conservato tra le memorie del Beato Andrea Conti (1240-3002), dove il frate esorcista, ideatore del primo Giubileo, indetto da Bonifacio VIII, trascorse quaranta anni..
Ci auguriamo che le grotte di Piglio siano foriere di una mirata azione di recupero delle nostre zone, che tanto possono dare per lo sviluppo di attività economiche e culturali, e che portino ad un definitivo riscatto dell’intero Comprensorio, allineandolo finalmente alle Regioni più progredite del Paese.
Da oggi in poi tutto il comprensorio non avrà più necessità di allontanarsi per ammirare tali bellezze naturali.
Le Cisterne
Nel 1989 quando l’ufficio tecnico comunale di Piglio, allo scopo di appurare un eventuale guasto alla rete idrica cittadina, decise di svuotare le “Cisterne” sottostanti il tratto terminale di Viale Umberto e I’arco della Fontana.
Tale operazione aveva permesso di rinvenire una grande struttura muraria contemporanea all’attiguo castello medievale comprendente un vano di circa dieci metri di altezza ed una area di circa 150 metri quadrati.
Le acque, praticamente, avevano restituito dopo sessanta anni di “apnea” una parte di Piglio medioevale.
Non parliamo di mitologia ma di storia.
Nell’interno del locale, infatti, sono ben visibili due poderosi archi che richiamano motivi architettonici del Maniero.
Il complesso è stato celato agli occhi della popolazione grazie alla costruzione nel 1925 di Piazza Roma, quando un allargamento di Viale Umberto I° venne chiamato addirittura … Piazza.
La scoperta non aveva sorpreso i membri dell’equipe storica locale che, già nel 1985, avevano rinvenuto presso l’Archivio Colonna uno spaccato del comprensorio in oggetto prima ancora degli interventi “guastatori”.
Stando allo stesso documento sembra che nei pressi era ubicata una antica cappellina dedicata a San Sebastiano.
Il restauro, effettuato nel 1992, dei locali di un ex cinema Roma da adibire a Biblioteca comunale, attigua alle “Cisterne” doveva tener conto di questa nuova scoperta per renderla fruibile ma, purtroppo, è rimasta ignorata ai più.
Il locale le “Cisterne” ritrovato per caso è stato ancora una volta affidato al …caso.
Queste testimonianze del passato dovrebbero essere oggetto di migliore attenzione da parte degli amministratori perché costituiscono un patrimonio storico-culturale che devono essere valorizzate.
Ci auguriamo che anche Piglio ritorni alla ribalta con nuove eclatanti “emozioni” archeologiche al fine di valorizzare questa terra che nasconde un grande tesoro quello dell’arte e della cultura..
Giorgio Alessandro Pacetti