Randagismo agli Altipiani, una piaga che va avanti da anni

Agli Altipiani di Arcinazzo, nonostante gli appelli numerosi sia di molti cittadini che dei villeggianti, resta irrisolta la situazione del randagismo, che è per la zona una vera e propria piaga.

Su Facebook sono tante le lamentele da parte di podisti, ciclisti e ora anche motociclisti, che lamentano le aggressioni mentre transitano, a cui si aggiungono conduttori di cani al guinzaglio.

Una situazione deplorevole che va avanti da anni e che a gennaio aveva fatto indignare particolarmente per la divulgazione di una foto che ritraeva una dozzina di cani meticci maremmani radunati in un unico branco.

Foto di archivio gennaio 2020

Ci sono state in passato numerose le aggressioni denunciate, culminate anche con l’uccisione di altri animali domestici da parte di questi cani, che sarebbero alloggiati abusivamente in un fabbricato sotto sequestro nel comune di Trevi nel Lazio. Ad accudirli e  farli riprodurre un residente del luogo, che non si occuperebbe della sterilizzazione, ma si limiterebbe a nutrirli.

Situazione attuale

Sabato 1 agosto, un altro cucciolo è stato tratto in salvo dalla strada, mentre un cane adulto è stato visto girovagare con una vistosa ferita sulla schiena, causata probabilmente da uno scontro con altri cani randagi.

Una situazione vergognosa che evidentemente è sempre stata mal gestita dal comune di Trevi nel Lazio e dai confinanti Piglio ed Arcinazzo Romano, dal momento che sul territorio continua a insistere il problema, che ricordiamo da anni viene denunciato dalla pagina facebook  https://www.facebook.com/Cinarzo/ (Altipiani di Arcinazzo).

D’estate i cani costituiscono un pericolo per i villeggianti che non conoscono la situazione e non sanno come comportarsi quando incontrano il branco, per la circolazione stradale e per gli sportivi, mentre in inverno anche per i randagi stessi, che purtroppo spesso muoiono assiderati (perchè secondo alcuni animalisti fanatici “i cani vivono felici liberi in  strada” Sic!)

A farne le spese quindi non solo i cittadini ed i frequentatori della nota località turistica, ma anche gli animali stessi, tra quelli che vengono predati dai cani, o i cani stessi, investiti dalle macchine, morti congelati o di inedia e patologie, visto che il tugurio dove sarebbero ospitati prolifera di ratti e di sudiciume, così come riportato in alcuni reportage https://www.youtube.com/watch?v=Lu8rMfe4TD8

Le soluzioni

Ci chiediamo ora, se l’attuale giunta, o quella che seguirà, visto che a Trevi nel Lazio a breve si terranno le elezioni, riuscirà definitivamente a porre fine al problema, sgombrando di fatto i locali abusivamente occupati, facendoli bonificare e trovando un intesa con gli altri comuni per un eventuale “alleanza”.

Aspettiamo la replica (se arriverà) da parte del Sindaco