Da qualche tempo, una trasmissione di un certo successo viene proiettata dal canale DMAX. Si tratta di un programma ispirato all’americano “Cacciatori di Tesori”, ma in chiave nostrana. Protagonista di “Metal Detective”, Paolo Campanardi in arte “Gibba”.

Gibba era già famoso sui social network grazie alla sua pagina Facebook “Gibba Adventure”, attraverso la quale divulga la sua passione per le ricerche storiche con il metal detector. La svolta è arrivata grazie alla trasmissione televisiva.

Come ovvio che sia, l’esordio televisivo ha suscitato pareri favorevoli da una parte, polemiche dall’altra, forse alimentati da una punta di invidia.

Gibba è stato accusato da alcuni utenti sui gruppi dedicati alla ricerca, di lasciare le “buche aperte” e di inserire i “target” a scopo dimostrativo.

“Una polemica futile che lascia il tempo che trova il post lo hanno tolto” ha dischiarato Gottardo Giatti, produttore della serie, replicando che:

“Noi siamo stati 5 giorni in giro con Paolo e abbiamo girato ovunque nel bosco del Foglino, io non so come possa aver trovato queste buche, li ci sono cinghiali, altre persone …”. Escludendo quindi la paternità di quella buca che sembra piuttosto “una tana di volpe”.

“è un’avventura questa, per convincere il canale a credere in una serie sul mondo del metal detector non è stato facile. “– ha proseguito Gottardo- “Sto riscontrando un grandissimo interesse nel settore degli appassionati. Paolo voleva comunicare il giusto messaggio e credo proprio ci sia riuscito”.

In merito all’accusa di aver lasciato delle buche aperte, Gottardo ha spiegato che “è la regola base degli appassionati di metal detector”, ma ci sono esigenze di tempistica che non sempre permettono di inserire la copertura dello scavo nel girato.

“Nello specifico non ricordo in quella puntata quella buca. Noi non possiamo mostrare ogni volta lui che copre le buche, per esigenze legate alle tempistiche della puntata. 5 giorni di produzione per 45 minuti di girato (una puntata)”.

Gottardo ha voluto anche precisare che lo stesso discorso vale per i “Target”.  “Tutti gli oggetti che vedi nella puntata sono stati realmente trovati in quelle zone, ma noi facciamo vedere soltanto il momento in cui vengono ritrovati. Per ovvie ragioni scegliamo di inserire nella puntata gli oggetti più belli, mentre le cose di minor interesse e l’immondizia li portiamo via”.

Cosa che sarà possibile vedere in una delle prossime puntate, dove Gibba, che spiega sempre le regole base di legge ed etica su questo hobby, farà anche vedere che la sporcizia non viene lasciata sul posto.

“Questa sera alle 21 e 25 va in onda la puntata ad Anzio e Nettuno con l’indagine sullo sbarco americano e per chi dice che agiamo illegalmente rispondiamo che abbiamo tutti i permessi e in questa puntata siamo all’interno del poligono militare”.-Cosa che appunto non sarebbe possibile in assenza delle autorizzazioni.