Una volta per protesta si scioperava e le aziende abbassavano le serrande, le categorie incrociavano le braccia. Ma ai tempi del coronavirus accade il contrario, e sono già oltre 50.000 i ristoratori che dovrebbero disobbedire e riapriranno il 15 gennaio.

Il tam tam sta correndo sulla rete in queste ore.

“Noi siamo chiusi da settimane eppure i contagi aumentano!”– lamentano i ristoratori, che da un anno sono piegati dall’emergenza sanitaria.

Un video sta circolando con l’hastag #ioriapro1501. A produrlo diversi ristoratori che hanno deciso di metterci la faccia.

“Sono Mohamed e sono un ristoratore di Firenze e se anche tu hai un’attività, è arrivato il momento di mettersi tutti insieme, io il 15 gennaio apro e tu cosa farai? “– è il primo appello che lancia un giovane ristoratore straniero di nome Mohamed, seguito da Mattia: “Sono Mattia dal pub Halloween di Bologna, anche noi apriamo!”. Seguono Biagio , Umberto di Pesaro, Antonio di Sassuolo, Stefano da Viareggio, Federico da Modena e Domenico da Viareggio.

“La sveglia è suonata, è ora di alzarci e te vuoi rimanere là? A te la scelta, noi sappiamo già cosa fare”-Conclude Mohamed portavoce dei ristoratori.

Riusciranno i ristoratori a disobbedire al Governo?

Non è chiaro se effettivamente abbiano ragione per quanto concerne la situazione dei contagi, anche perchè la storia insegna che dopo una prima ondata ne seguono altre di portata maggiore e forse se non ci fossero le chiusure avremmo dei numeri ancora più alti.

Invece è ben chiaro che il Governo Conte non sta aiutando a sufficienza le categorie di commercianti colpite dai tragici provvedimenti di emergenza sanitaria che sono stati attuati finora. Lo testimonia il malcontento popolare sempre crescente, che potrebbe sfociare in ribellioni di grossa portata, così come per altro già temuto allo scoppio della pandemia dal Governo stesso.