Durante l’adunata nazionale degli Alpini tenutasi lo scorso maggio, si sarebbero verificati presunti casi di molestie a donne da parte di Alpini o ex Alpini in congedo. Oggi l’ANA, L’Associazine Nazionale Alpini ha deciso di passare alle vie legali nei confronti di chi ritiene abbia diffamato l’intera categoria.

Il Resto del Carlino nell’edizione di Rimini riporta che ad essere querelati ad oggi sono un politico, un giornalista e altri due soggetti. Persone che avvalendosi dei social o dei mass media hanno offeso il decoro e la dignità dell’intero corpo degli Alpini. Una serie di querele che è solo all’inizio garantisce Massimo Cortesi, portavoce di Ana.

L’associazione prima di procedere a sporgere le denunce ha atteso che fosse chiarita la questione delle presunte molestie. Ad oggi a formalizzare querela soltanto una ragazza che ha dichiarato di essere stata accerchiata e infastidita da tre uomini con la piuma nera con il cappello. Tuttavia l’indagine è stata archiviata per l’impossibilità di riconoscere i soggetti in questione. Durante i giorni della manifestazione a seguito di questo episodio erano rimbalzati sui social decine di casi presunti e simili, ma nessuno mai veramente verificabile.

C’è da dire inoltre che al raduno partecipano anche molte persone che nulla hanno a che fare con gli Alpini e per simpatia o solidarietà indossano il cappello con la piuma, reperibile da qualche parente defunto o addirittura in vendita su diverse piattaforme online.

L’ANA sta anche valutando la posizione dell’associazione femminista “Non una di meno”, che era stata tra primi a rilanciare online i casi di presunte molestie. A seguito di questa propaganda molti utenti del web si erano scagliati contro gli Alpini e le Forze Armate. Accuse generiche e lanciando invettive, per le quali ora si troveranno a rispondere davanti a un giudice.