In occasione dell’80° anniversario dai bombardamenti del ’44, il Prometeo Magazine/Informare H24 presenterà “Sospiri di guerra”, uno speciale sulla Seconda Guerra Mondiale a Piglio e dintorni, firmato dalla dottoressa Martina Pirosini.
Documenti e immagini inedite. Testimonianze esclusive ci faranno ripercorrere le vicende più toccanti e significative che hanno segnato i drammatici anni del conflitto vissuto a Piglio. Gettando uno sguardo anche sull’intero circondario per immergerci totalmente nel clima dell’epoca e comprenderne il come e il perché persino i nostri paesini vennero travolti dal disastro bellico.
Se finora il ricordo della guerra ci è stato tramandato con l’impressione di una sciagura umana capitata quasi fortuitamente sulle nostre terre, grazie alle nuove ricerche riscopriremo il ruolo decisivo giocato dall’intera area nel corso delle operazioni militari.
Piglio, panoramica dal Convento di San Giovanni Battista
Panoramica dalla Pista Ciclabile
In particolare, l’ubicazione di Piglio fece sì che il piccolo borgo ciociaro, patria del Cesanese del Piglio, unico vino rosso DOCG del Lazio, rientrasse nel mirino di entrambe le fazioni nemiche, ponendosi in una posizione di rilievo nella complessa trama dello scacchiere bellico.
Questo è un aspetto finora passato in secondo piano nella trasmissione storiografica locale ma che è riemerso grazie alle interviste raccolte dalla scrivente.
Nella prima parte dello speciale tratteremo il periodo che va dal Ventennio Fascista, ai bombardamenti fino all’eccidio dell’aprile 1944. Nella seconda parte ci soffermeremo sull’arrivo delle forze liberatrici. Daremo ampio spazio alle donne che hanno finalmente squarciato il silenzio sul passaggio dei goumiers anche a Piglio. Sui bombardamenti del maggio ’44 per concludere con degli aneddoti sorprendenti del Secondo Dopoguerra.
Non mancherà una breve disamina sui simboli e gli artefatti che tuttora si possono ammirare nel territorio dell’antico borgo ernico. Sembrano restare lì, sospese nel tempo, come cicatrici silenziose.
E allora restate connessi per ascoltare le voci di quelle donne e di quegli uomini che all’epoca erano bambini ma che, dopo ben ottanta anni, portano ancora negli occhi tutta la commozione di quei sospirati anni di terrore.
M. Pirosini