Nuove tensioni stanno coinvolgendo i due paesi più popolosi del mondo. Ad accendere la scintilla, un presunto sconfinamento delle truppe indiane in territorio cinese, al confine himalayano.

Pechino ha subito tuonato “ritirare le truppe con effetto immediato e interrompere le provocazioni”. Il Ministro degli Esteri cinese ha chiesto che sia cessata qualsiasi attività indiana che possa essere causa di scontro.

Il territorio himalayano è conteso dal 1962, ma da luglio si sono acuiti nuovamente i dissapori tra le due nazioni che stanno già combattendo una silenziosa guerra commerciale. Il Ministero dell’elettronica indiano ha disposto infatti la rimozione di 59 app cinesi, tra cui WeChat e Tik Tok, dagli store digitali a cui hanno accesso gli indiani.

La frontiera lunga ben 3.500 km non è mai stata ben definita. Nel corso degli anni entrambi gli schieramenti hanno cercato di acaparrarsi qualche metro di terra in più, causando dissapori.

A giugno di quest’anno vi sono stati scontri armati tra le truppe indiane e quelle cinesi proprio in relazione agli sconfinamenti. Vi sono state decine di morti ambo le parti ed era dal 1975 che non avveniva uno scontro così diretto e sanguinoso. La battaglia è avvenuta con l’uso di armi bianche artigianali, tra cui mazze, bastoni e pietre. Dal 1998 infatti, un accordo bilaterale ha sancito il disarmo dei soldati posti a sorveglianza di quel confine.

Secondo i cinesi gli indiani avrebbero “provocato” costruendo una strada lungo il fiume Shyok da poter utilizzare per un eventuale attacco. Gli indiani invece accusano Pechino che 55 militari sarebbero stati aggrediti da oltre 300 soldati cinesi. Una situazione che si spera non possa evolvere in qualcosa di più tragico.

Entrambi i paesi, oltre che essere i più popolosi del mondo, sono entrambi muniti di armamento nucleare.