Pontassieve, Firenze. Il leader della Lega, Matteo Salvini, è stato aggredito da una donna congolese che gli ha strappato la camicia e il rosario.

Le minacce della sera prima

Matteo Salvini che si trova in Toscana per la campagna elettorale delle Regionali, aveva già dovuto rinunciare a un pranzo elettorale in un ristorante della zona, per le minacce ricevute. Il pranzo si sarebbe dovuto tenere al Sunset in via Di Vittorio a Firenze. Un fatto che rievoca la rinuncia del ristorante Centanni di Bagno a Ripoli, che similmente il 28 agosto a causa delle minacce ricevute aveva dovuto annullare un pranzo con 100 persone in cui era ospite Salvini.

L’aggressione

Guglielmo Picchi ex sottosegretario ha dato notizia dell’aggressione su Twitter. Una militante antifascista di 20 anni, originaria del congo ha avvicinato Matteo Salvini strappando camicia e rosario, venendo immediatamente bloccata dagli uomini della scorta e delle forze dell’ordine. La giovane si era mescolata al pubblico in attesa dell’arrivo del leader della Lega.

“Ognuno può avere idee politiche, calcistiche, religiose diverse, ma la violenza no: la camicia me la ricompro, ma strappare dal collo un rosario che mi ha regalato un parroco è una cosa che non sta né in cielo né in terra, e quella persona si dovrebbe vergognare” – il commento amaro di Salvini sull’ignobile aggressione subita.

“La cosa bella che mi porto via da Pontassieve non è quella poveretta là, ma è una signora che mi ha detto ‘Matteo, io non la penso come te, ma ti chiedo scusa a nome di quella deficiente, se vuoi ti offro un caffè’”– ha concluso stigmatizzando l’accaduto.

L’ennesimo atto di odio ai danni della democrazia e della legalità, di cui Matteo Salvini è diventato simbolo, con le sue battaglie per la legittima difesa e le politiche contro l’immigrazione controllata.