Trevi nel Lazio. Ci sarebbe piaciuto scrivere un resoconto obiettivo e giornalisticamente corretto, sul consiglio comunale che si è tenuto ieri.

Purtroppo questo non è possibile, perché nonostante avessimo inviato una PEC il 6 novembre con la richiesta di essere accreditati per partecipare, ma soprattutto per registrare e trasmettere in streaming Il consiglio, non ci è pervenuta nessuna risposta. Questo nonostante la PEC sia stata anche protocollata.

In tempi di emergenza da coronavirus, in cui le persone avrebbero potuto assistere in streaming grazie alla pagina Facebook Informareh24, il comune ha preferito che i cittadini si recassero di persona in una angusta saletta, con il rischio di essere contagiati. D’altronde la situazione dei contagi a Trevi nel Lazio non è delle migliori, con oltre 15 soggetti positivi.

Per fortuna possiamo usufruire del resoconto redatto dal consigliere di minoranza Vincenzo Cecconi e divulgato attraverso la pagina Facebook di Unione e Cambiamento.

CONSIGLIO COMUNALE DEL 10/11/2020:

Come di dovere, vi proponiamo il consueto resoconto del Consiglio comunale tenutosi ieri 10/11/2020.
Ne sentiamo il dovere soprattutto perché, nonostante le ripetute richieste di un giornalista locale, che continua a proporsi per effettuare le riprese del Consiglio in streaming, per consentirne la visione a vicini e lontani, il sindaco e la sua maggioranza continuano a non sentire il bisogno di assicurare piena trasparenza all’attività amministrativa. Ciò nonostante che la situazione sconsiglia e dissuade, purtroppo, alla partecipazione diretta.

L’assise si è sviluppata su tre fasi principali: una fase preliminare con trattazione di argomenti non iscritti all’ordine del giorno, una fase di approvazione dei verbali delle sedute precedenti e, l’ultima, di discussione dei nuovi punti portati in approvazione.

1) La minoranza, preliminarmente, ha fatto rilevare che, nonostante siano stati prodotte 5 interrogazioni, il Sindaco ha ritenuto, al momento, di respingerne due per il semplice fatto che, oltre ad essere indirizzate a lui, sarebbero state indirizzate anche agli assessori di riferimento per delega, nonché al Revisore del Conto.
E’ del tutto evidente che la scusa, oltre che banale, è anche pretestuosa.
La stessa minoranza ha fatto comunque presente che, per soddisfare le “esigenze” del sindaco, le interrogazioni erano già state riproposte e messe all’attenzione solo della sua persona. Restiamo in attesa!
A questo punto Grazioli si è reso disponibile a discutere di una, e solo una, delle interrogazioni proposte, perché, a sua detta, ritenuta meno complessa, ovvero quella relativa all’AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA E VIGILANZA SULLO SCUOLABUS E RIMOZIONE DELLA PERSONA che, dello stesso servizio, risultava affidatario da oltre 10 anni, ciò in virtù di un progetto dei Servizi Sociali e partecipazione a cooperative di servizi.
Grazioli, per risposta e a nome della maggioranza, proponeva un exscursus (a nostro giudizio poco pertinente) sulle modalità con cui, negli anni, è stato conferito l’incarico alla persona ad oggi rimossa. A ciò aggiungeva che la motivazione della decisione era legata al fatto che, trattandosi di persona a rischio, a causa della recrudescenza della diffusione del Covid-19, andava tutelata allo stesso modo di come come, il centro anziani, aveva dovuto rinunciare a svolgere il servizio di accoglienza degli scolari presso il plesso di Trevi.
Il servizio è stato affidato all’Ass.ne Trivium perché si è resa disponibile a svolgerlo. Punto!
La minoranza si dichiarava del tutto insoddisfatta delle risposte per le seguenti motivazioni:

1 A – La persona in questione fu incaricata dello svolgimento del servizio anche, e soprattutto, perché inserito in un percorso di sostegno sociale ed economico. Il suo allontanamento denota una grave insensibilità dell’amministrazione comunale che, in un momento estremamente difficile, abbandona proprio la parte più fragile della comunità. La stessa persona, semmai, andava dirottata verso altri servizi e rafforzata nel sostegno economico e sociale;

2 A – Sembrerebbe non esistano relazioni dei Servizi Sociali e/o mediche che dichiarino la persona inidonea e quindi che giustifichino le scelte dell’amministrazione, per cui la decisione sarebbe stata adottata per mera volontà politica;

3 A – Assolutamente insoddisfacente, anche perché totalmente carente di risposte a domande specificatamente richieste, le motivazioni inerenti l’Ass.ne Trivium. Il sindaco, infatti, non ha risposto a come sia stato dato nuovo incarico e come sia stato selezionato il personale; nulla è stato detto circa il rapporto giuridico instaurato tra comune e Ass.ne, ovvero le persone che svolgono il servizio, nonché sulla sussistenza, o meno, di garanzie contributive ed assistenziali, oltre che di coperture assicurative, di coloro che operano, per danni arrecati a terzi.

In sostanza una brutta, bruttissima pagina scritta da un’amministrazione comunale che appare incapace di proteggere i suoi cittadini più deboli.
C’è di buono (forse!) che il sindaco, al termine della discussione, ha dichiarato che la decisione è solo “tampone” , lasciando intendere, senza però affermarlo, che, non appena si ripristinerà una situazione di normalità, tutto tornerà come prima.
Vigileremo, con grande attenzione sull’evolversi della situazione e restiamo in attesa della doverosa risposta scritta sull’argomento, a cui comunque non rinunciamo.

2) Anche se sono emersi spunti di discussione piuttosto interessanti, per motivi di sinteticità, sorvoliamo sulla parte che ha previsto l’approvazione dei verbali delle sedute precedenti.

3) LA TERZA PARTE riguardava l’approvazione di due punti all’OdG: CONVENZIONE GESTIONE ASSOCIATA DI PROTEZIONE CIVILE e, l’altro punto, CONVENZIONE GESTIONE ASSOCIATA DELLA FUNZIONE “CATASTO INTEGRATA”.
Per i due argomenti che, anche se votati separatamente, valga stessa identica trattazione per la motivazioni che hanno indotta la nostra minoranza ad esprimere VOTO CONTRARIO.

BREVE PREMESSA – Trevi, insieme ad altri 23 comuni che vanno da Filettino a Percile (71 Km di distanza in automobile e 41 in linea d’aria) fanno parte dell’Area Interna Lazio 3 “Monti Simbruini”, una nuova organizzazione d’area vasta che, nelle previsioni dell’allora Ministero della Coesione Territoriale, è stata concepita per arrestare lo spopolamento delle Aree Interne e ridare ad esse vitalità economica e demografica attraverso la restituzione, prevalentemente, dei cosiddetti diritti di cittadinanza (scuole, trasporti, sanità).
Attualmente la nostra Area Interna risulta tra le ultime 9, su 72 in tutta Italia, a non aver ancora un progetto approvato e finanziabile. Segno evidente della lentezza e della scarsa propositività degli enti che ne fanno parte (comuni in primo luogo unitamente al Parco dei Monti Simbruini).
Partite nel 2013, le Arre Interne, dovevano definire le loro strategie, e quindi i loro progetti, entro il 2020. Con l’acqua alla gola, a poco meno di due mesi dalla scadenza, corrono ai ripari e, per dare concretezza al loro progetto, i 24 comuni decidono di iniziare ad associare almeno due servizi e cosa scelgono la PROTEZIONE CIVILE E CATASTO INTEGRATO.

Sgomberiamo il campo da ogni possibile dubbio, NOI DI UNIONE E CAMBIAMENTO SIAMO TOTALMENTE FAVOREVOLI ALLO SVILUPPO DELLE AREE INTERNE, anzi, semmai, lamentiamo la scarsa attenzione e partecipazione che mostra il nostro comune, come degli altri enti con cui condividiamo il percorso, risultando scarsamente propositivi e, soprattutto, totalmente assenti nella gestione della fase preparatoria del progetto stesso, ignorando colpevolmente la componente più importante del processo, rappresentata dalla popolazione, dagli operatori economici e commerciali, dai professionisti, dalle associazioni che vivono ed operano sul nostro territorio.

IL VOTO CONTRARIO, quindi, è motivato da altro.

La protezione civile è uno degli elementi più aggreganti di una comunità, soprattutto quando questa, emarginata geograficamente, in caso di calamità, deve contare essenzialmente sulle proprie forze. Quindi un gruppo comunale di Protezione Civile ha un forte valore comune e cedere, anche parzialmente, l’impegno organizzativo, funzionale e persino strategico, costituisce un grave impoverimento operativo, di servizio e persino di carattere sociale.
La gestione associata di detto servizio andrebbe sotto la direzione della X Comunità Montana dell’Aniene, con sede in Subiaco, Loc. Madonna della Pace. Ovverosia andrebbe ad essere controllata da un ente in liquidazione, commissariato, e di cui non facciamo parte, essendo la nostra Comunità Montana la XIII, ovvero quella di Veroli.

Di non secondaria importanza è il fatto che i mezzi e la disponibilità di questi andrebbe a concentrarsi nella periferia di Subiaco, ad oltre 30 km di distanza, con il sospetto che una calamità che interessa l’intera valle dell’Aniene, i soccorsi, prima di giungere a noi, è più che legittimo pensare che si fermeranno a Subiaco.
In sostanza, le Aree interne servirebbero per portare servizi nei comuni più periferici, ma chi sta conducendo le danze, nell’Area Interna dei Monti Simbruini, di fatto, alimenta il processo contrario: DAI PICCOLI COMUNI VERSO IL PIU’ GRANDE DI QUESTI, OVVERO SUBIACO.
Così, oltre ad avere, di fatto, trasferito la sede del Parco presso la “Porta del Parco, adesso a Subiaco, ci stanno concentrando altri servizi. alla faccia delle SNAI e dei piccoli comuni che dovevano essere aiutati, sostenuti e fatti rinascere.

Noi eravamo e restiamo di opinione diversa!

Il Comune di Trevi, tra i più grandi, in termini di popolazione e di territorio, doveva e poteva recitare un ruolo di altra e più dignitosa rilevanza. Doveva essere in grado di imporre le sue proposte politiche, le sue prerogative, la sua dignità, i suoi interessi (che poi erano anche quelli di tanti altri piccoli comuni) e invece ci ritroviamo sempre e comunque a fare la parte del rimorchietto con le ruote sgonfie.
Che sia l’Area Interna o il Parco, questo, purtroppo, è sempre valido!

Aggiungiamo che, se solo avessimo avuto voce in capitolo, avremmo proposto la gestione associata di ben altri servizi, ovvero di quelli che AVREBBERO AUMENTATO L’OFFERTA PER LA NOSTRA COMUNITA’ E NON QUELLI CHE, come hanno di fatto scelto, L’AVREBBERO DIMINUITA.

Piaccia o meno, questa la nostra versione, questo il nostro modo di pensare e ci piacerebbe che, i nostri interlocutori, invece di lamentarsi del protrarsi della discussione, ci facessero conoscere anche il loro pensiero. Magari ricordandosi che, in Consiglio Comunale, ci si sta, non per manifestare noia o fastidio per le opinioni degli altri, ma per maturare ciò che è meglio per la nostra comunità.