Consiglio Comunale a singhiozzo, problemi tecnici e la protesta della minoranza

Trevi nel Lazio. Ancora una volta l’Amministrazione coordinata da Silvio Grazioli nell’occhio del ciclone, dopo la decisione di tenere in collegamento video il consiglio comunale. Decisione che è stata mal gestita visti i numerosi problemi tecnici di audio che ci sono stati inizialmente.

Come mai dopo un anno dallo scoppio della pandemia, l’Amministrazione che ha sempre convocato le sedute in presenza ha deciso infine di dare un consiglio in videoconferenza online?

Le polemiche sulla partecipazione

Il sindaco Grazioli, con un decreto ha stabilito le regole per fare questa videoconferenza. Fin qui tutto normale, se il Grazioli non avesse aggiunto alla fine, che i cittadini per parteciparvi avrebbero dovuto fare richiesta al sindaco. E da quando in qua bisogna fare richiesta preventiva per partecipare a un consiglio comunale?

Le interrogazioni “dimenticate”

Sembrerebbe inoltre, che ben quattro interrogazioni proposte dalla minoranza non siano mai state portate nei consigli comunali, al punto di scatenare una viva protesta da parte di Cecconi, Cerri e Graziani.

Le interrogazioni, erano state formulate con richiesta esplicita di trattazione in consiglio comunale.

Vincenzo Cecconi ha scritto quindi al Prefetto di Frosinone, denunciando presunte violazioni di legge in materia di partecipazione per i cittadini. La mancata esposizione delle interrogazioni ai consigli, violando il Testo Unico Enti Locali, nonchè dello Statuto Comunale e del Consiglio.

“L’Amministrazione non sta rispettando le regole. Ci troviamo in difficoltà. La violazione delle norme basilari della democrazia ci impedisce di fare minoranza”-Ha dichiarato Cecconi alla nostra Testata-“Ci viene negato l’accesso agli atti, ci viene negata la possibilità di discutere argomenti che riguardano tutti in consiglio comunale, tant’è che la protesta di stasera ne è la dimostrazione”.

La decisione dell’ultim’ora

All’ultimo, il sindaco ha deciso di mandare in onda il consiglio comunale sulla pagina Facebook dell’Amministrazione Comunale di Trevi nel Lazio (senza nessun preavviso per i cittadini). Forse la protesta formalizzata dal Prefetto ha avuto il suo corso? La decisione è arrivata a pochi minuti dall’inizio del consiglio:

“Vi informiamo, che dopo le nostre contestazioni in merito alle modalità di accesso dei cittadini al Consiglio Comunale in videoconferenza, cosi come stabilite dal Sindaco con Decreto del 18/01/21, delle quali abbiamo provveduto ad informare anche il Prefetto, apprendiamo che il Consiglio Comunale, che si terrà tra pochi minuti, verrà trasmesso sulla pagina Facebook dell’Amministrazione Comunale. Che dire, confusione e approssimazione regnano sovrane, ma almeno siamo riusciti ad ottenere questo risultato a beneficio della trasparenza.”-Riporta la pagina Facebook di Unione e Cambiamento.

In conclusione

Il Gruppo di Unione e Cambiamento, viste le modalità con cui si era organizzato il consiglio comunale. E vista la difficoltà a tenere lo stesso. E le polemiche sulle interrogazioni non presentate, ha deciso di abbandonare la seduta per protesta. Inoltre, Vincenzo Cecconi, ha dichiarato che:

“Sorprendono le dichiarazioni del segretario comunale, sia per l’irritualità, in quanto non dovrebbe intervenire in merito ai temi trattati, ma sopratutto perchè la regolarità del consiglio comunale è avvenuta solamente per la decisione all’ultimo di fare la diretta streaming (in totale contrasto con quanto scritto nel decreto del sindaco).

Ancora una volta ci troviamo perplessi di fronte al modus operandi di questa Amministrazione, che prima decreta, che i cittadini debbano fare richiesta per la partecipazione, poi all’ultimo opta per la diretta streaming. Che si siano resi conto che forse sarebbero potuti incorrere in qualche sanzione?

Per quale ragione non verrebbero presentate le interrogazioni della minoranza di Unione e Cambiamento?

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