La tensione tra Iran e Israele è in forte aumento. Nei giorni scorsi, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha dichiarato la propria determinazione ad impedire all’Iran di dotarsi di armi nucleari.

La risposta è arrivata puntuale. Il ministro della Difesa di Teheran, Amir Hatami ha detto oggi che il suo Paese ha pronti “piani militari” atti a radere al suolo le città di Haifa e Tel Aviv.
Un contromisura preventivata in caso di eventuale attacco israeliano.

Hatami, ha dichiarato che ora è diventato un piano militare la posizione della Guida Ali Khamenei, espressa anni fa. Kamenei infatti disse che se i sionisti avessero attaccato militarmente, la risposta sarebbe stata dura e le città di Tel Aviv e Haifa sarebbero state distrutte.

Amir Hatami ha poi espresso parole dure verso “i sionisti” dicendo che “pronunciano parole più grandi della loro bocca. Ma, come ha detto la Guida, non sono all’altezza da poter compiere atti ostili contro l’Iran”.
Il ministro della difesa ha anche precisato come l’Iran possa fare affidamento sull’appoggio dei quello che è chiamato “l’Asse della resistenza”, costituito da regimi come quello siriano di Bashar Al Assad, e delle milizie di vari Paesi del Medio Oriente. Libano, Iraq e la stessa Siria.

Minacce preventive che hanno la connotazione di avvertimento, ma anche di pesantissime ritorsioni militari. Più che un monito, una vera e propria anticipazione di dichiarazione delle ostilità. Un po’ come dire vediamo chi ce l’ha più duro.
Un’escalation di tensione che non fa sicuramente bene al clima nello scacchiere, che dovrebbe tuttavia essere di deterrente ad ulteriori azioni. Almeno per ora.