Trevi nel Lazio. Proprio ieri riportavamo le esternazioni di Stefania Mari, vicesindaco del paese Il vicesindaco attacca la minoranza .

Non si è fatta attendere la risposta indignata di Vincenzo Cecconi del gruppo di minoranza, che punto per punto ha contestato le affermazioni della rivale di sempre.

Un botta e risposta che porta sulla ring le due fazioni. Di certo a Trevi non ci si annoia! Ma vediamo nello specifico cosa ha risposto Unione e Cambiamento.

COMUNICATO:

“APPROSSIMAZIONE ED INFANTILISMO REGNANO SOVRANI!

 

E’ stato convocato il Consiglio Comunale per Lunedì 14 giugno p.v., ore 15.30.

 

A beneficio dei nostri concittadini, di seguito, alcune NOTE ed alcune RIFLESSIONI:

 

A1. La notifica dell’ordine del giorno è avvenuta, COME SEMPRE ACCADE, alle ore 14.35 di Venerdì 11 giugno, ovverosia in orario di chiusura degli uffici comunali, cosa per la quale sono potuto recarmi a ritirare gli atti del Consiglio solo nella mattinata di oggi;

 

A2. Alle ore 10.00 del giorno 12 giugno, mi sono recato presso l’ufficio protocollo per ritirare gli atti che dovrebbero essere già depositati, ma, COME SEMPRE, ce ne sono UN PO’ SI ED UN PO’ NO! Quindi me ne vengono consegnati una metà;

 

A3. L’addetta al protocollo, un pò imbarazzata, mi garantisce che il resto della documentazione mi verrà consegnata a casa alle ore 14.00. ALLE ORE 16.30 NON SI E’ VISTO PIU’ NESSUNO!

 

Pertanto, dato che oggi è Sabato, potrò andare a richiedere gli atti del Consiglio mancanti, solo nella giornata di Lunedi, ovvero il giorno stesso del Consiglio, a poche ore dall’inizio dello stesso.

 

MA C’E’ DELL’ALTRO:

 

B1. Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale datato 19/05/2021, sono stati RINVIATI 5 PUNTI ALL’ORDINE DEL GIORNO, di cui L’APPROVAZIONE DEL REGOLAMENTO DELL’USO DELLA PAGINA FACEBOOK e n. 4 INTERROGAZIONI che il nostro sindaco, illegittimamente, si trascina dietro, evitando come la peste di portarli in discussione, a partire dal mese di ottobre 2020 u.s. Guarda caso 5 punti TUTTI RICHIESTI DAL GRUPPO DI MINORANZA DI UNIONE E CAMBIAMENTO;

 

B2. La cosa grave è che IL SINDACO, nonostante avesse l’obbligo di portare in Consiglio sia le nostre proposte che le nostre interrogazioni e nonostante abbia pubblicamente garantito che lo avrebbe fatto entro 20 giorni dall’ultimo consiglio, OGGI SMENTISCE SE STESSO E, CONTRO LEGGE, LE FA SCOMPARIRE DALL’ORDINE DEL GIORNO DEL PROSSIMO CONSIGLIO;

 

B.3 LE FAMOSE DIMISSIONI! Franco Cerri ha deciso, per sua libera e rispettabile volontà, di dimettersi da consigliere comunale. Il Gruppo prende atto che Lidano Cera già aveva, da tempo, comunicato di uscirne e, per conseguenza, di non accettare eventuali surroghe (in quanto primo dei non eletti). Il secondo dei non eletti, Marco Cosmi, a sua volta rappresentava che, gli impegni del suo lavoro, non gli consentono di garantire, in quantità e qualità, un’efficace e necessario supporto alla minoranza, dichiarando, a sua volta, di non essere disponibile ad eventuale surroga. PER SEMPLICITA’ DI PROCEDURA, acquisite le precise e libere volontà degli interessati, si è optato per presentare, contestualmente, le dimissioni di F. Cerri e la non disponibilità alla surroga di L. Cera e M. Cosmi. TUTTO QUI! Ma tanto è bastato per scatenare il teatrino della maggioranza, la quale, accusandoci di chissà quali alchimie, OGGI DECIDE DI NON RISPETTARE LA VOLONTA’ DI UOMINI LIBERI e, nel convocare il consiglio, d’imperio, pone all’ordine del giorno la nomina di Lidano Cera, ignorando completamente la inequivocabile volontà pubblicamente espressa dallo stesso. Un dispetto infantile? Un tentativo di perdita di tempo? Di certo non lo sappiamo. L’unica cosa che sappiamo è che si tratta dell’ennesimo atto di arroganza, di prevaricazione e di mancanza di rispetto delle minoranza e di un’intera popolazione. Un’assurda logica PADRONALE che li porta a voler decidere anche delle faccende in casa degli altri.

 

PER CONCLUDERE, cosa possiamo ravvisare in tutto questo:

 

– sicuramente la violazione, con reiterata pervicacia, con sfida persino, delle leggi e dei regolamenti. Tanto più che, lo stesso Prefetto, già aveva redarguito il sindaco di Trevi a consentire la discussione, in Consiglio comunale, delle interrogazioni prodotte dalla minoranza, ancor di più le proposte di punti all’o.d.g. ai sensi dell’art. 39 del D.Lgs 267/2000;

 

– un disprezzo per la minoranza e per la libertà delle persone, fino ad avere atteggiamenti spavaldi e padronali;

 

–          Il totale stato di confusione e disorganizzazione in cui versa il Comune di Trevi nel Lazio;

 

– dispetti infantili tipici dei bambini viziati e prepotenti.

——————-

Vorrei poi fare qualche considerazione in merito alla signora che si agita, sproloquia e si improvvisa politologa mettendo insieme un bel minestrone di pettegolezzi, maldicenze e considerazioni cariche di acredine.

Da sei anni questa signora è assessora al bilancio, attualmente anche vicesindaco, e dopo quattro anni dal suo arrivo  il Comune di Trevi ha dichiarato pre-dissesto finanziario, per il quale oggi tutti noi ci ritroviamo a pagare tasse che prima non pagavamo necessarie per coprire un disavanzo (debiti!) che assommano, fino al 2018, ad un milione ed 832.000 Euro.

Tutto ciò, grazie al suo “brillante” operato e a quello del resto della maggioranza che, nei primi anni del suo insediamento, ha speso soldi a profusione, regalando, ad esempio, sussidi a pioggia con le borse lavoro (salvo poi accorgersi che esisteva il Servizio Civile, ma siccome ad iniziarlo era stata l’Amministrazione Schina allora non andava bene, meglio dissanguare le casse comunali) o finanziando con cifre da capogiro il Comitato San Pietro per le più costose, ma ciononostante mediocri, estati trebane della storia. E mi fermo qui, perché di queste scempiaggini ce ne sarebbe una sequela infinita.

Ma la cosa veramente grave è che la signora, in questi anni, non ha mai fornito spiegazione alcuna sullo stato finanziario del Comune che vada oltre il puerile e ridicolo “è colpa di chi c’era prima”.

Dopo cinque disastrosi anni il Sindaco Grazioli ha pensato bene di riassegnarle la delega al bilancio, perché si sa, il merito va premiato!

Da circa due anni esiste un piano di riequilibrio pluriennale, già approvato in Consiglio Comunale nel 2019, del quale non si ha più notizia e sul quale l’assessora tace, mentre i cittadini pagano e mentre circolano notizie sempre più inquietanti.

In Consiglio Comunale di solito la si nota solo per improvvisi interventi, per lo più scomposti e sguaiati e mai nel merito dei temi trattati. In uno degli ultimi Consigli, a proposito dell’addizionale Irpef introdotta dalla sua Amministrazione per la prima volta nella storia di Trevi, l’unica cosa che ha saputo proferire è che: “così fan tutti”.

Insomma, per lei aver gravato i trebani di una nuova tassa è giustificabile perchè tanto anche gli altri l’hanno introdotta.

Che visione! Quanta competenza!

Ecco, di certo, da una politica di tale levatura non accettiamo lezione alcuna, non riconoscendole, per ovvi motivi, né le competenze né i meriti per salire in cattedra. Salvo che si consideri a ciò legittimata unicamente dal numero di preferenze raccolte alle ultime elezioni, la qual cosa sarebbe solo l’ulteriore dimostrazione della sua inadeguatezza politica al ruolo ricoperto.

Credo che in politica l’età anagrafica conti molto meno dalle idee che si hanno, io e qualcun altro del gruppo di minoranza saremo anche superati o “fantasmi del passato” (le ricordo sempre che rappresentiamo il 46 % di popolazione a cui lei deve comunque rispetto), ma qualche idea per Trevi  l’abbiamo saputa mettere in campo e senza falsa modestia ritengo ci saremmo riusciti anche ora se ne avessimo avuto l’opportunità.

Mi basterebbe elencare tante cose che l’amministrazione dell’assessora ha ignobilmente smantellato facendo un danno irreparabile al paese.

Dopo sei anni, invece, la nostra vicesindaca cosa ha saputo mettere in campo? Quali sono le sue idee per il paese oltre l’occupazione della “poltrona”? Nessuno lo ha capito.

Ecco, se noi siamo vecchi, mi viene difficile collocare temporalmente le idee politiche dell’assessora, visto che non abbiamo avuto ancora l’onore di ascoltarne una.

Sulla vicenda delle dimissioni del Consigliere di minoranza Franco Cerri è stata tutto detto! Insistere su questo argomento sta solo a dimostrazione che la signora, nonostante le gravissime responsabilità a suo carico, non ne ha altri. Anzi usa questo proprio per scapare via dagli altri.

Comunque Cerri è pienamente libero di decidere di dimettersi e nessuno può permettersi di sindacare questa decisione; L. Cera e M. Cosmi sono liberissimi di decidere di non accettare la surroga e nessuno si può permettere di sindacare. Ma dirò di più! I membri di Unione e Cambiamento, come ogni uomo o donna che vive in un paese libero, non deve giustificare o motivare, a chicchesia, le ragioni delle proprie scelte.

In ultimo, proprio in merito a questa vicenda, la nostra agitata vicesindaca, deve stare attenta, dato che, se insiste nel voler pretendere di determinare situazioni in casa altrui, che proprio non la riguardano, oltre che di indebita ingerenza qualcuno finirà per tacciare di “bullismo”. E vista l’arroganza con cui interpreta il suo ruolo, chissà che non avrà ragione? ”