Roma. La sede centrale del CNR è stata occupata con un presidio permanente dai ricercatori precari.

I ricercatori lamentano il fatto che non sia garantita una stabilità lavorativa. Soprattutto in un periodo storico in cui la pandemia che ha evidenziato lacune della conoscenza nell’ambito della ricerca. Un periodo in cui l’Europa ha stanziato milioni di euro per sostenere la ricerca e l’innovazione. l’Italia stessa ha messo in piedi un Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

I manifestanti trovano quindi paradossale che il CNR, ovvero il più grande ente pubblico di ricerca italiano, non offra un’opportunità ai precari. Si parla di circa 400 ricercatori che hanno superato almeno due procedure di concorso ottenendo il diritto alla stabilizzazione secondo la legge Madia.

A supporto dei Precari Uniti del CNR, i sindacati della CGIL, CISL e UIL. Il presidio permanente rimarrà fino all’ottenimento e al riconoscimento dei propri diritti.