PIGLIO: Io chierichetto del P. Quirico Pignalberi ora venerabile.
Nel 1947 quando a 6 anni incominciai a fare il chierichetto nella collegiata Santa Maria Assunta dove sono stato battezzato l’11 dicembre 1941 da mons. Attilio Adinolfi vescovo di Anagni, comunicato e cresimato il 21 settembre 1952 da mons. Giovambattista Piasentini e dove mi sono sposato il 30 agosto 1969, mi alzavo presto la domenica mattina per essere puntuale alla prima Messa che il parroco don Pio Appetecchia celebrava alle ore 6.
A seguito dei lavori intrapresi poi da mio padre Filippo e da mio fratello Francesco per il restauro del convento e della chiesa di San Lorenzo, danneggiati dal bombardamento del 12 maggio 1944 dagli alleati, incominciai a frequentare quel luogo sacro dove P. Quirico era maestro dei novizi.
Una volta al mese, la domenica, mi recavo agli Altipiani di Arcinazzo con P. Quirico a piedi alla villa Parodi Delfino dove nella Cappella di famiglia si celebrava la santa Messa in suffragio dei defunti della famiglia Parodi li sepolti.
Giorgio Alessandro Pacetti
 
Sempre una volta al mese, di domenica, mi recavo con P. Quirico sempre a piedi alla Cappellina di S. Antonio sita lungo la Via Prenestina ai confini tra Piglio e La Forma dove P. Quirico celebrava la santa Messa. Quirico era un camminatore sia quando si recava in quei luoghi per celebrare la santa Messa e sia per accompagnare i novizi dal convento fino alla collegiata Santa Maria Assunta di Piglio percorrendo la via mulattiera di San Lorenzo e viceversa per ritornare al convento.
Ricordo che dalle omelie di P. Quirico emergeva una profonda dottrina teologica ed erano scritte su foglietti di carta riciclata che dopo la sua morte avvenuta ad Anzio nel 1982 ho ritrovati nascosti in una scatola e sono stati raccolti in 12 volumi nella collana “Marialia” da P. Ernesto Piacentini.
Anche le confessioni erano lunghe e le penitenze erano rosari.
Si raccontano di P. Quirico fenomeni straordinari che vanno dalla bilocazione, alle guarigioni, dalle grazie alle visioni, ad aiuti in momenti di pericolo.
Il P. Quirico dall’apparenza debole, dall’abito dimesso, e dall’intensa orazione seppe lasciare dietro di sé una scia di pace e di bene.
Molti ancora oggi ricordano la sua opera svolta in occasione della “Guerra al prete” che afflisse per diverso tempo il paese di Trevi nel Lazio.
Quirico fu grande “Maestro” di spirito: ancora oggi la maggior parte dei religiosi francescani del Lazio hanno ricevuto da Lui la prima formazione nell’anno di noviziato.
Il Venerabile P. Quirico, che ha visto chiudersi il processo Diocesano per la causa di canonizzazione il 1° Luglio 2005, a motivo della sua fama di santità, è quindi uno dei Beati “in anticamera” facenti parte della diocesi di Anagni-Alatri.

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Giorgio Alessandro Pacetti