Altipiani di Arcinazzo.

 Da anni la nostra testata sta denunciando una situazione di degrado che ha coinvolto anche i cittadini con una raccolta firme.

Il problema del bestiame vagante, che interessa la zona non è solo un problema degli automobilisti, ma un problema degli animali stessi.

Le mucche o i cavalli che vengono “dimenticati”con un’incredibile perseveranza dai propri allevatori, finiscono spesso sulle strade urbane, anche quelle provinciali. Il rischio chiaramente è che l’animale sia investito con danni alle persone e all’animale stesso.In passato ci sono stati tragici incidenti con persone che hanno riportato menomazioni a vita.

Le prove

La pagina facebook “Altipiani di Arcinazzo”, attraverso delle dirette, ha documentato come gli animali vengano lasciati al gelo e alle intemperie.

Durante la nevicata di domenica scorsa, alcuni bovini vagavano tra la provinciale per Fiuggi e via Fedele Calvosa, nel territorio di Trevi nel Lazio e in quello di Piglio.

Gli animali oltre che esporsi al pericolo di essere investiti, cercavano disperatamente il cibo, brucando gli aghi degli abeti e le foglie delle siepi. La neve infatti aveva coperto qualsiasi ciuffo d’erba.

Addirittura, tra i bovini c’era un vitellino di pochi giorni, ancora allattato dalla madre. Animali che specialmente quando ci sono le intemperie dovrebbero trovare riparo in una stalla o altrimenti sotto una tettoia. Ma che invece vengono regolarmente lasciati al pascolo senza controllo, ritrovandosi poi a invadere il tessuto urbano.

L’alimentazione errata

Un mancato controllo che influisce anche sull’alimentazione del bestiame in contrasto con le normative dell’ASL. I bovini infatti sgranocchiano le ghiande che contengono tannini tossici che causano ulcere perforanti. Soltanto i suini possono digerire le ghiande. Inoltre il bestiame in assenza di erba si nutre delle foglie delle siepi, dove spesso vengono spruzzati antiparassitari.

La raccolta firme

Si tratta di una situazione ben nota ai sindaci dei comuni di Altipiani di Arcinazzo, alla prefettura di Roma e di Frosinone, ed a tutte le autorità di polizia locali. Sia perché il fenomeno si protrae da anni, sia perché ultimamente è stata fatta una raccolta firme che ha superato le 450 adesioni. Le firme sono state presentati agli enti istituzionali chiedendo di risolvere definitivamente il problema.

Ultimamente ci sono stati dei controlli da parte delle forze dell’ordine che hanno anche elevato dei verbali. Tuttavia ciò sembra non essere più sufficiente.