A cura di Giada Marzocchi

Ieri, 5 maggio 2022, Poste Italiane ha compiuto 160 anni. Per l’occasione è stato organizzato un evento, che sarà solo il primo di una celebrazione annuale, presso il Centro Congressi “La Nuvola” (quartiere Eur di Roma) alla presenza di autorità politiche nazionali e locali, esponenti storici e culturali, autorità civili e religiose.

L’evento ieri al Centro Congressi “La Nuvola”

L’evento, che ha visto una partecipazione numerosa, è iniziato intorno alle 9.40 con l’arrivo della Banda dell’Arma dei Carabinieri, la quale ha accompagnato con l’Inno di Mameli, l’entrata del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il quale ha porto i saluti ai vari ministri presenti, alle personalità religiose e al pubblico che l’ha accolto con un caloroso applauso.

L’intervento di Maria Bianca Farina, Presidente del Gruppo Poste Italiane

Il primo intervento è stato quello di Maria Bianca Farina, Presidente del Gruppo Poste Italiane, la quale ha dato inizio a questo importante momento di Poste italiane. La presidente, evidentemente emozionata e orgogliosa, ha ricordato il passato glorioso di Poste, parallelo alla Storia italiana, ma non ha mancato nemmeno di fornire uno sguardo al futuro, indicando gli obiettivi che si dovranno perseguire nei prossimi anni, essendo esse, come ha dichiarato la stessa Farina, “un asse portante del Sistema Italia”. Un occhio al passato e uno al futuro; insomma, il legame tra tradizione e innovazione è una costante nel gruppo Poste italiane.

 

Alla fine del suo intervento, è stato mostrato un video celebrativo che ha raccontato tutto il passato di Poste: dalla sua nascita, il 5 maggio del 1862, fino al servizio nella Prima Guerra Mondiale, alla nascita e distribuzione dei primi codici di avviamento postale (Cap), fino alla quotazione in borsa nel 2015. Un racconto che ha mostrato, come già anticipato dalla Presidente di Poste italiane, l’evoluzione storica e sociale, ma anche economica del gruppo Poste.

 

L’intervento del Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti

L’attenzione alla sua importanza per l’economia del paese è stata anche sottolineata dal Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, il quale ha evidenziato il suo ruolo come “ un fattore di certezza e tranquillità”. Al contempo, però, ha ricordato come gli uffici postali siano anche una sorta di centro aggregativo per la comunità e un punto di riferimento per i tanti cittadini che si servono da loro.

 

 

D’altronde i numeri, a livello nazionale, parlano chiaro: tra gli altri, 586 miliardi di Attività finanziare investite dal Gruppo, 49 miliardi d’impatto sul PIL (prodotto interno lordo) degli ultimi anni, 121mila dipendenti e 29 milioni di carte emesse.

 

Il racconto della sua Storia con Alberto Angela

Un’attenzione all’economia, ma anche alla storia di Poste, che, come già anticipato, è unita indissolubilmente a quella italiana. L’ha ricordato molto bene Alberto Angela, tra i più noti divulgatori storici del nostro paese, il quale, sul palco, ha accompagnato i presenti in un viaggio dai ricordi dell’infanzia, dalla curiosità di ricevere, da bambino, una cartolina da un posto magari lontano e sconosciuto o un pacco per il padre, fino alle vicende storiche e culturali delle Poste. Ha inserito, nel suo intervento, anche famosi scrittori o personaggi storici: come Augusto, l’imperatore romano, che creò materialmente il primo servizio logistico documentato, il Corsus Publicus, una vera e propria rete postale che si serviva dei tabellari, precursori degli odierni postini che a cavallo consegnavano le tavolette scritte e spalmate di cera, ossia le antiche lettere. Oppure, Matilde Serao, la famosa scrittrice, che fu una delle prime donne telegrafiste.

 

Una storia culturale e sociale che ha contributo anche a quella del nostro paese; infatti, come ricordato dai vari interventi, Poste italiane è stata tra le prime ad assumere le donne. Fra tutte, la madre del noto ciclista F. Gismondi, Domenica Angela Salvi, la quale consegnava, durante gli anni Cinquanta, in bicicletta, la posta. Ancora oggi, dimostrano un occhio privilegiato per il genere femminile, poiché, tra i dipendenti del gruppo, il 54% sono donne, come riportano i dati nazionali.

 

 

 

La storia e l’economia sono state due temi centrali dell’evento, accompagnate entrambe da un grande senso di coesione e unione: dai grandi centri urbani fino alle località più decentrate, come dimostrano la presenza di alcune autorità locali quali il Sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello oppure il Primo cittadino di Predoi (Bolzano), Robert Alexander Steger. Inoltre, l’attrice Maria Grazia Cucinotta ha assegnato alcune premiazioni ai dipendenti che, durante il complesso momento pandemico del Covid, hanno portato avanti il servizio postale, garantendo ai cittadini il suo funzionamento.

 

Le parole dell’Amministratore Delegato, Matteo Del Fante

L’Amministratore Delegato, Matteo Del Fante, ha ricordato la funzione sociale delle Poste. Egli, infatti, ha sottolineato la presenza costante del gruppo a livello territoriale e, come lui stesso, ha dichiarato, “non lasciando indietro nessuno” e “con la nostra storia rimarremo nel futuro”, dando quindi priorità anche alle piccole comunità, come dimostra il progetto Polis, ricordato anche dal Ministro Giorgetti. Tale progetto ha lo scopo di fornire i servizi digitali della Pubblica Amministrazione nei piccoli centri urbani, sotto i 15mila abitanti.

 

 

Foto concessa da Poste Italiane[/caption]

Già oggi, prima dell’avviamento del progetto Polis, Poste italiane ha dato una grande spinta ai mezzi digitali con la creazione e l’attivazione di tre App (70milioni quelle scaricate) e l’attivazione dello Spid (Sistema Pubblico d’identità digitale) di cui l’80% del totale è stato rilasciato da Poste Italiane. In termini di numeri si tratta di circa 22 milioni.

 

La funzione, dunque, delle Poste è in perfetto equilibrio fra sguardo nazionale e locale, come mostrano anche i dati della provincia di Frosinone: 130 uffici postali, 154.000 carte rilasciate per i pagamenti digitali e 178.000 SPID.

 

La conclusione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

L’evento è terminato con gli auguri del Presidente Mattarella, il quale, nel suo discorso, ha evidenziato come Poste Italiane “abbia accompagnato la trasformazione del paese” e fornisca anche “una spinta alla modernità”, non trascurando e dimenticando, però, la sua lunga e profonda storia.

 

La sua Storia

È importante quindi tracciare, almeno a grandi linee, il suo passato per comprendere a pieno la sua funzione odierna.

 

Come già scritto, Poste nasce nel 1862, anno in cui fu promulgata la Legge Postale Nazionale. Tale legge riservò allo Stato il servizio postale e in cui confluirono le amministrazioni postali degli Stati Unitari.

 

L’anno successivo furono emessi i primi francobolli, grazie all’introduzione della tariffa unica su tutto il Regno d’Italia. I primi francobolli riportavano il ritratto di Vittorio Emanuele II e li stamparono all’incirca duecento milioni di esemplari. Si trattò di una profonda innovazione, poiché era il primo passo per unificare il sistema postale italiano. Sempre dal punto di vista dell’unione, stamparono il primo calendario postale, che riportava, oltre che le tariffe e i servizi offerti, anche le fasi lunari, comprese le eclissi.

 

Durante l’Ottocento

Nel 1874 lo Stato italiano stampa la prima cartolina, un cartoncino con l’affrancatura prestampata in cui erano previste delle righe di testo libere. L’evoluzione ottocentesca delle Poste non rallentò mai. Già, nel 1875, nacquero le Casse Postali di Risparmio e, un anno dopo, nel 1876, emisero i primi libretti di risparmio postale. Le Poste fornirono altresì, legato ai libretti postali, anche un servizio di divulgazione della novità, affiggendo manifesti e distribuendo ai cittadini opuscoli informativi.

 

 

Negli anni seguenti, sfruttarono le somme raccolte per opere pubbliche, come strade, ferrovie e reti telegrafiche. Quando la rete si fece più completa e fruibile, inaugurarono il servizio pacchi postali (1881). Inizialmente, limitato ai pacchi fino a tre chilogrammi, pian piano, è diventato un vero e proprio leader nel settore logistico; oggi, infatti, è il primo in Italia.

 

Il servizio pacchi alla fine dell’Ottocento era come “d’asporto”: il destinatario si doveva recare all’ufficio postale per ritirarlo. Appena, però, due anni dopo, nel 1883, fu inaugurata la consegna a domicilio. Era già chiara all’epoca la sua profonda importanza. Appena sei anni dopo (1889), infatti, nacque il Ministero delle Poste e dei telegrafi. Esso introdusse anche il sistema di pagamento in contrassegno per facilitare la distribuzione della merce in tutto il paese. Con l’introduzione della consegna a domicilio, sorsero anche le prime figure degli addetti postali. Così, nel 1902, l’11 febbraio, nacque la Federazione Postale e telegrafica italiana, presieduta da Filippo Turati. Tale federazione aveva l’obiettivo di salvaguardare il personale postale, promuovere la loro attività lavorativa e creare una Cassa mutuo soccorso.

 

Il Novecento

Con l’ampliamento dell’organizzazione nei primi del Novecento, Poste inizia così a contribuire al benessere del paese e a intervenire in caso di necessità. Accadde, nel 1908, quando un gravissimo terremoto sconvolse la città di Messina. Poste inviò funzionari, agenti e materiali, collaborando e gestendo così le operazioni di soccorso. La partecipazione ai soccorsi diventerà una costante nella sua storia, come per l’alluvione di Firenze nel 1966 o per il terremoto dell’Irpinia, il 23 novembre del 1980.

 

Ebbero anche un ruolo di primo piano durante la Prima Guerra Mondiale. Nonostante fosse proibito l’invio di cartoline, raffiguranti paesaggi o luoghi, per non rivelare le informazioni geografiche del luogo al nemico, Poste mandò migliaia di lettere dei famigliari ai soldati al fronte. Permise loro, così, di restare a contatto con le loro persone care.

 

La rilevanza del Poste continuò a crescere. Nel 1917, anno in cui, tra l’altro è eseguito il primo volo aereo del servizio postale, i dipendenti erano già circa 30mila.

 

Nel 1924, poi, il Ministero dedicato cambiò il suo nome in Ministero delle Comunicazioni. Esso riuniva la Marina Mercantile, i Telegrafi, i Telefoni, oltre che le Poste, poi diviso nel 1944. L’anno successivo (1925), poi, emisero i primi Buoni Postali Fruttiferi che registrarono circa 700mila sottoscrizioni, solo nel primo anno.

 

Negli anni immediatamente successivi al Secondo conflitto bellico, l’uso dei servizi postali ebbe un incremento molto rapido, tanto che la mole della corrispondenza crebbe a dismisura. Così per garantire un funzionamento adeguato, crearono, nel 1967, il Cap, ossia il codice di avviamento postale; una serie numerica che facilita le operazioni di smistamento delle lettere e dei pacchi. Come in altre occasioni, Poste propose un servizio d’informazione ai cittadini. In questo caso lo affidarono a personaggi noti dello spettacolo, come il conduttore Corrado, Gianni Morandi e Raffaella Carrà.

 

Dagli anni Novanta al Duemila

In tempi più recenti, precisamente nel 1994, l’amministrazione P. T diventa un ente pubblico, ossia Poste italiane, quella che noi tutti conosciamo. Nei primi anni duemila, inizia la spinta verso la modernizzazione: già nel 2011 il postino diventa telematico. I portalettere si dotano, e sono dotati ancora oggi, di un palmare. Questo li permette di offrire, oltre che la consegna della corrispondenza, anche servizi postali e finanziari direttamente a casa del cittadino.

 

 

Gli anni dal 2015 al 2018 sono, sicuramente, tra i più importanti. Nel 2015, infatti, avviene sia la quotazione alla Borsa di Milano sia la diffusione di due app digitali, App Ufficio Postale e App BancoPosta. Nel 2018 nasce, inoltre, la PostaPay Spa, specializzata in pagamenti digitali e di telefonia mobile.

 

Infine, nel 2020 durante le prime e difficili fasi pandemiche, Poste ha garantito, non solo l’apertura degli uffici postali e la consegna della corrispondenza, ma anche messo a disposizione i propri mezzi, dotati di celle frigorifere, per la distribuzione delle dosi di vaccino negli appositi hub vaccinali.

 

Quello di ieri è stato un evento che è destinato a rimanere a lungo nella memoria, non solo di Poste Italiane, ma anche di tutti noi perché, come dimostrato, la Storia di Poste italiane è intrecciate a quella del nostro Paese e alla nostra vita quotidiana.

 

 

A ricordare la rilevanza dell’evento è stato anche emesso un francobollo che commemora, e commemorerà in futuro, i suoi 160 anni di vita.