Certamente vi sono diversi tipi di mantenimenti, qui tratteremo l’assegno di mantenimento per la prole stabilito nei tribunali a seguito separazione.

Iniziamo con il dire che questo viene quasi sempre assegnato a carico del padre a favore della madre, cio’ contraddice in larga misura i contenuti della legge vigente, 54/2006, che prevederebbe un esborso perequativo esclusivamente nei casi eccezionali a seguito di adeguate e comprovate motivazioni. Nella realtà, spesso avviene il contrario.

Quello che all’apparenza potrebbe sembrare un giusto provvedimento per provvedere al fabbisogno dei figli in realtà si trasforma in un perverso meccanismo che tende ad affossare una delle due parti : il padre. Mentre ne avvantaggia un’altra : la madre.
Rimangono esenti da dette problematiche, salvo eccezioni che confermano la regola, i benestanti  : professionisti, azionisti, ereditieri, direttori d’azienda. Queste categorie, data la loro situazione, possono sopperire agevolmente, mentre sui lavoratori comuni si abbatte la spada di Damocle e difficilmente riescono ad uscirne incolumi. La maggioranza di questi sono comuni lavoratori dipendenti.

Scendiamo nel pratico, così da poter capire meglio il meccanismo, con un esempio :

Paolo è il classico operaio FIAT, sposato con due figli, lei Clarabella lavora part-time da un commercialista, vivono nella casa di lui ereditata dai genitori.
Clarabella s’invaghisce del commercialista, cede alle advances e chiede la separazione, a lei assegnano casa coniugale e figli.

Prima della separazione
Paolo = 1.200,00 euro stipendio
Clarabella  = 750,00 euro stipendio
affitto = zero, sono in proprietà
bollette e servizi = suddivise
2 figli = spese comuni e vagliate

Dopo la separazione Clarabella
stipendio = 750,00 euro
assegno figli incassato = 800,00 euro
affitto = zero, vive nella casa di lui
bollette e servizi = pagate in singolo
2 figli = zero,spese pagate con gli 800,00 di Paolo

Dopo la separazione Paolo
stipendio = 1.200,00 euro
affitto = da pagare 300,00
bollette e servizi  = pagate in singolo
2 figli = 800,00 euro versati a Clarabella

Dallo schema risulta del tutto evidente lo sbilanciamento assoluto nella situazione, così come la condizione insostenibile per il padre che non può neppure arrivare alla fine del mese. La madre non se la passa male, anzi gode di una condizione quasi ottimale con lavoro part-time, uno stipendio completo ogni mese e figli con sé.
Ecco, abbiamo dato forma e sostanza a quello che rappresenta l’assegno di mantenimento per i padri nelle separazioni in Italia per quanto concerne il ceto medio, oppure per le persone umili nel reddito, quelli che storicamente erano riconosciuti come proletari. Hanno forza d’animo e muscolare, intraprendenza, intelligenza, sentimenti verso i propri figli, ma il sistema li distrugge.

Non fatevi ingannare quindi dagli specchietti per le allodole di chi vuole farvi credere che un padre libero professionista che introita quarantamila, sessantamila euro annui, oppure cifre superiori, sia un padre in difficoltà per la separazione. Magari andrà in vacanza a Portofino invece che alle Bahamas, venderà il Mercedes per utilizzare un comune Suv, ma non dobbiamo prenderci in giro : i problemi sono altri, anche i bisognosi sono altri.

Per chiudere il quadro ricordiamo che un operaio come Paolo non puo’ accedere al gratuito patrocinio, il suo reddito è superiore al limite di soglia annuale, undicimila euro abbondanti.
Dovrà quindi pagarsi il legale per la separazione ( con quali soldi ?), alla stessa stregua per difendersi in tribunale con legale obbligatorio se denunciato dalla ex ( bis : con quali soldi? ).
Ecco che si intuisce il meccanismo perverso che stritola tanti padri : homeless, disadattati, alienati, distrutti, suicidi… tutte iniziali brave persone, la maggior parte semplici lavoratori a basso reddito.

Se sei un padre separato ed hai letto fino in fondo scrivi nei commenti un tuo parere

“Non fidarti della momentanea bonaccia: fa presto il mare ad agitarsi.”
[ Seneca ]

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Angelo Saimandi