Il Comitato operativo della Protezione Civile sta  monitorando il rientro incontrollato in atmosfera del razzo cinese “Lunga marcia 5B”.

Frammenti del razzo potrebbero colpire il centro-sud

Al momento non si può escludere la remota possibilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere sul nostro territorio. Le traiettorie che potrebbero coinvolgere l’Italia sono 3 e interessano settori di 9 regioni del centro-sud.
Il razzo dovrebbe entrare nell’atmosfera terrestre tra l’8 e il 9 maggio, sarà possibile determinare il luogo di una possibile caduta solo poche ore prima dell’evento.

Al momento non è possibile prevedere la zona di impatto per l’elevata velocità del lanciatore spaziale.

Un missile cinese Long March (Chang Zheng) CZ-5B ha lanciato il primo modulo della Stazione Spaziale Cinese (Tianhe) in un’orbita circolare compresa tra 340 km e 450 km sopra la Terra.

Con un peso al decollo di 22,5 tonnellate è il veicolo spaziale più grande e più pesante mai costruito in Cina. Si stima che lo stadio del razzo centrale sia cilindrico con dimensioni di 5 x 33,2 metri (16,4 x 108,9 piedi) e una massa a secco di circa 18 tonnellate (19,8 tonnellate).

Il core booster utilizzato per sollevare Tianhe non ha prodotto la bruciatura di deorbit che avrebbe consentito un rientro più controllato e prevedibile. Il 4 maggio 2021 il booster 5B ha iniziato un rientro incontrollato.

Si è tenuto ieri sera, convocato dal Capo Dipartimento Fabrizio Curcio, il Comitato Operativo della Protezione Civile.

La riunione per un’analisi degli ipotetici scenari dovuti al rientro incontrollato in atmosfera del lanciatore. La riunione per poter condividere tutte le informazioni con le strutture operative ed i territori potenzialmente coinvolti.

Quando rientrerà il razzo?

Al momento la previsione di rientro sulla terra è fissata per le ore 02:24 ore locali del 9 maggio, con una finestra temporale di incertezza di ± 6 ore.  All’interno di questo arco temporale sono tre le traiettorie che potrebbero coinvolgere l’Italia che, in totale, interessano porzioni di 9 regioni del centro-sud. Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna.

Le previsioni di rientro saranno soggette a continui aggiornamenti

Sono legate al comportamento del vettore spaziale, agli effetti della densità atmosferica sugli oggetti in caduta e all’attività solare.

Gli organi predisposti stanno monitorando il satellite

Il tavolo tecnico – composto dall’Agenzia Spaziale Italiana, da un membro dell’ufficio del Consigliere militare della Presidenza del Consiglio, rappresentati del Ministero dell’Interno – Dipartimento dei Vigili del Fuoco, della Difesa – Coi, dell’Aeronautica Militare – Isoc e degli Esteri, Enac, Enav, Ispra e la Commissione Speciale di Protezione civile della Conferenza delle Regioni – continuerà, insieme ai rappresentanti delle Regioni potenzialmente coinvolte, a seguire tutte le operazioni del rientro, fornendo analisi e aggiornamenti sull’evoluzione delle operazioni.

Indicazioni utili da adottare per proteggersi

Sulla scorta delle informazioni attualmente rese disponibili dalla comunità scientifica, è possibile fornire alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di auto protezione.
È poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti. Si consiglia, comunque, di stare lontani dalle finestre e porte vetrate.

I frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone. Non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici.

All’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi). Per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti.

È poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell’impatto.

Alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero resistere all’impatto. Si consiglia, in linea generale, che chiunque avvistasse un frammento, di non toccarlo, mantenendosi a una distanza di almeno 20 metri, dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità competenti.