Sparò al ladro uccidendolo. Richiesta l’archiviazione

Roma, la Procura ha richiesto condanne per più di 630 anni di carcere, al maxiprocesso al clan Casamonica.
Sono una quarantina gli esponenti della “famiglia” che ha spadroneggiato nell’area est della capitale, che sono finiti in giudizio. Grazie al metodo mafioso e ad una rete di attività connesse, gli appartenenti all’associazione mafiosa erano arrivati ad un vero e proprio dominio dell’area.

Le accuse sono ovviamente a vario titolo e vanno dall’associazione mafiosa al traffico e allo spaccio di droga, dall’estorsione all’usura e alla detenzione illegale di armi.

Dal Pubblico Ministero Giovanni Musarò è arrivata la richiesta di condanne a 30 anni di reclusione per i capi clan. Tra questi figurano: Giuseppe, Luciano e Domenico Casamonica. Il pm ha chiesto inoltre 25 anni per Gerrino Casamonica e 26 e 25 anni rispettivamente per Domenico e Ottavio Spada.

Il giudizio processuale è la conclusione delle indagini condotte dai carabinieri e grazie ad esse, si è arrivati ad una serie di arresti.
L’accusa, nella sua requisitoria ha citato il ruolo di due collaboratori di giustizia che hanno fornito agli inquirenti, degli elementi importanti e utili per la ricostruzione dell’organizzazione criminale.

Nell’inchiesta, sono 3 gli esponenti che hanno scelto il patteggiamento, mentre altri 14 sono stati condannati con la formula del rito abbreviato, nel 2019.