E’ stato l’intervento della polizia locale, sollecitato da alcuni cittadini, che ha evitato un’inutile strage di pesci, condannati a morte certa. Oltre 2000 pesci d’acqua dolce, come alborelle, cavedani e barbe, ma anche una 40ina di carpe comuni, stavano annaspando in pochi centimetri d’acqua e sarebbero morti inutilmente e inidonei all’uso alimentare.

Pochi giorni fa era stato svuotato il canale del Reno nel Comune di Casalecchio di Reno, Bologna, per consentire le operazioni di pulizia.
La fauna ittica presente nella deviazione del canale era naturalmente rimasta con la poca acqua residua, insufficiente a garantire la sopravvivenza.

Alcuni passanti si sono accorti di quanto stesse succedendo ed hanno allertato la polizia locale della città metropolitana di Bologna. Sono così intervenuti non solo gli agenti della polizia locale, ma anche i volontari della Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquea (Fipsas). Hanno proceduto al recupero dei pesci con adeguate attrezzature, guadini, reti e un elettrostorditore. I pesci salvati sono poi stati portati a valle del canale, nel fiume Reno, 50 metri più avanti, e rimessi in acqua.

E’ insensato e crudele lasciar morire con inutili sofferenze qualsiasi animale. Per fortuna alcuni cittadini dotati di senso civico e cuore hanno deciso di intervenire presso le autorità. Molti pesci salvati saranno forse pescati e finiranno in padella. Lasciare però migliaia di esemplari morire soffocati e marcire in acqua, non solo sarebbe stato incivile, ma anche dannoso per l’ecosistema locale. Una cosa che avrebbero dovuto prevedere al momento dello svuotamento del canale…

Foto: cittametropolitana.bo.it