Roma, zona Torre Spaccata.

Un episodio come molti, che si sta verficando con la nuova ondata di Covid-19. Un contagio all’interno di una classe, la messa in quarantena di tutti gli alunni, la corsa ai tamponi.

Gli alunni hanno rispettato la quarantena imposta, nonostante tutti i disagi che ne derivano per le famiglie, costrette a organizzarsi con il lavoro e gli impegni quotidiani.

Ma al momento del rientro qualcosa negli ingranaggi si è rotto, e come racconta un genitore, il figlio è stato respinto il giorno del rientro a scuola -“La scuola ha detto che tutti i bambini per tornare dovevano avere il certificato della pediatra”-ha raccontato una mamma- “invece poi abbiamo verificato che non è così. Qualche mamma si è ribellata e ha fatto sentire la sua voce. La vicepreside ha detto inizialmente che soltanto quelli che fanno il tampone privatamente devono presentare il certificato, quelli che lo fanno alla asl no. Però la stessa vicepreside è quella che ha mandato a casa il bambino perchè non aveva il certificato della pediatra. Questo nonostante avesse fatto il tampone al drive in di Tor Vergata.”

Tra le altre cose il bambino aveva effettuato addirittura un tampone molecolare. Quindi anche più efficace di quello salivare.

Abbiamo provato a contattare la scuola IC Antonio Montinaro, per avere la loro versione dei fatti, trovando un clima ostile. Giustificato a loro detta dal fatto che riceverebbero continue telefonate da parte dei genitori, anche con insulti.

Alla fine abbiamo parlato con una referente covid. La quale ha tenuto a ribadire le ragioni per cui tutti gli studenti devono rientrare con tampone e certificato pediatrico. Questo indipendentemente se il tampone sia stato effettuato privatamente o in una struttura dell’ASL.

Ma la scuola stessa, per email aveva inviato una disposizione sulle modalità di svolgimento della quarantena, dove nella parte finale dedicata al rientro si legge:

Il rientro a scuola salvo diversa comunicazione dell’Equipe Scuola, potrà avvenire con esibizione del referto negativo qualora il tampone sia stato prenotato tramite la piattaforma di autoprenotqzione della ASL Roma 2, o negli altri casi con certificazione del Medico Curante (Medico di Medicina Generale o Pediatra di Libera Scelta), come da Circolare della Regione LazioZ00065del 05 novembre 2020. Il rientro a scuolae in comunità per i lavoratori individuati come contatti ad alto rischio dovrà avvenire secondo le indicazioni della Circolare del Ministero della Salute n. 15127 del 12 aprile 2021.

La replica della scuola
La scuola ha riferito di attenersi a quanto riportato sul sito della ASL Roma 2 sulle faq dedicate ai referenti scolastici che dice:

Il rientro a scuola può avvenire:

a) con attestazione del Medico di Medicina Generale o Pediatra di Libera Scelta, al termine di 14 giorni dall’ultimo contatto con la persona con COVID-19, se il soggetto non manifesta sintomi durante il periodo di quarantena;

b) con attestazione del Medico di Medicina Generale o Pediatra di Libera Scelta, qualora l’esecuzione del tampone (antigenico o molecolare) dal decimo giorno dall’ultimo contatto, sia avvenuta autonomamente in laboratori privati/convenzionati o presso studi medici;

c) con esibizione del referto negativo qualora l’esecuzione del tampone (antigenico o molecolare) dal decimo giorno dall’ultimo contatto, sia stata organizzata e verificata dalla ASL.

 

La ragione

Non è ben chiaro se abbiano ragione le mamme o la scuola. Entrambi sembrano avere torto o ragione. Ma una cosa è certamente chiara, che la comunicazione offerta è decisamente ambigua e fuorviante. La scuola interpellata attraverso l’amministrazione, ha garantito che si attiverà per offrire una comunicazione più efficiente ed oculata.

D’altronde in una situazione di stress generale, come si sta vivendo, specialmente all’interno del settore scolastico, può capitare di sbagliare, perchè come dichiarato dalla stessa amministrazione solo chi non lavora non sbaglia mai.