Salvatore Maltese, un 35enne di Modica (Ragusa), manutentore di aerei diventa imprenditore dolciario. Il perché di questo salto, che di certo non ha nulla in comune tra i due settori, trova risposta nella solita problematica: il licenziamento.

Le origini. Verso il sogno

Da bambino come tutti aveva il suo sogno, voleva volare. Nel 2012 entrò a lavorare con Elisicilia, un’azienda fornitrici di servizi connessi al trasporto aereo e che gestisce eliporti ed elisuperfici. Salvatore poi, quattro anni dopo, nel 2016, è assunto in Alitalia in qualità di manutentore di linea e hangar all’aeroporto di Fiumicino. Nel 2019 arriva per il giovane un contratto con Air Italy (ex Meridiana), anche qui sarà manutentore e lavorerà all’aeroporto milanese di Malpensa. Con Air Italy, che vive un forte rilancio, Salvatore ha uno stipendio che gli consente di studiare da pilota, lui non vuole solo revisionarli gli aerei, vuole pilotarli!

Crolla il castello di carte

Nulla è mai come si vorrebbe e le cose cambiano, e cambiano radicalmente solo dopo un anno, perché gli azionisti di Air Italy mettono l’azienda in liquidazione. All’orizzonte c’è il licenziamento, saranno 1.322 i dipendenti che dovranno, loro malgrado, abbandonare l’azienda, ci sono tutti: piloti, assistenti di volo e personale di terra. Malgrado i tentativi di sindacati e governo, per la Compagnia il destino è già scritto.

Ricollocarsi: mission impossible

Alla desolazione di aver perso non solo il lavoro ma anche la possibilità di realizzare un sogno, si aggiunge anche la crisi sanitaria e il Paese chiude per Covid. Salvatore lascia Milano, non c’è nulla che lo trattenga ancora e nel giugno del 2020 torna Modica nella casa dei genitori. Lì aspetta l’epilogo che arriva lo scorso 2 gennaio, il postino consegna la lettera di licenziamento. Finisce la cassa integrazione e la speranza di impiego in altre Compagnie è un’improbabile chimera, vista la pressione che la la crisi ha gettato in ogni settore (anche quello delle Compagnie aeree). Salvatore Maltese non è proprio uno sprovveduto alle prime armi ed il suo curriculum desta qualche interesse presso una Compagnia low cost, ma il trattamento economico non garantirebbe altro che il pagamento di affitto e bollette in una città del Nord-Italia.

Il piano B

Ci vuole coraggio nel prendere i propri sogni dal cassetto e gettarli nel cassonetto, ma lui fa esattamente questo, e costruisce il suo piano B, anzi il suo piano B27, come lo definisce egli stesso. La scintilla si accende proprio a causa del ritorno alla vita di provincia e ai sapori del territorio. L’ex aspirante pilota mette in piedi un’azienda di commercio elettronico. Proporrà pasticceria secca e fresca, cioccolato, creme e confetture, liquori e distillati, bibite analcoliche e vini realizzati dai migliori artigiani di Modica e dintorni. Nasce Bottega 27.

Bottega 27

Il nome, spiega il titolare, “richiama alla mente le vecchie botteghe tradizionali” e “il 27 – dice – è il mio numero fortunato, il giorno in cui sono nato, la firma del primo contratto, in cui sono successe delle cose importanti”. Insomma Salvatore vuole conferire alla sua impresa la “magia” della numerologia positiva che ha in qualche modo contrassegnato la sua esistenza.

L’inizio duro e poi, il boom!

Gli inizi sono stati duri, spiega, e confessa di aver pagato lo scotto dell’inesperienza. Poi col boom delle vendite on-line le cose sono cambiate in meglio e per dirla con un termine a cui è affezionato, dice: “sono decollato!“.
Adesso Bottega 27 riceve ordini da tutt’Italia e le recensioni dei clienti soddisfatti sono centinaia, i prodotti ordinati sono spediti in giornata in imballi isotermici a garanzia della freschezza e qualità.
Sul sito web di Bottega 27 c’è anche la sezione Wikifood e i clienti posso scoprire le origini e la storia della tradizione dolciaria modicana.

L’evoluzione

La rapida crescita dell’attività in pochi mesi ha indotto Salvatore ad aprire un punto vendita fisico in via Vittorio Veneto, 80 a Modica. Nel punto vendita ha coinvolto anche la sua compagna che proviene dal settore dolciario. L’ambiente è caldo e accogliente con tinte rosso-scuro e pietra a vista, ma sugli scaffali è in bella mostra un aeroplano in miniatura per non cancellare il passato e per pensare al futuro volando sulle ali della tradizione.