Il giornalista Andrea Scanzi poco fa sulla sua pagina Facebook ha postato una serie di tweet partoriti dalle menti bacate di alcuni “esseri” di nazionalità francese. Partendo dal presupposto che i cretini non hanno patria e amano spaziare nell’universo, ancora una volta alcuni “cugini” transalpini hanno dimostrato di avere al posto del cuore una baguette ammuffita.

Questo il post di Andrea Scanzi: “La ferocia di questi nostri tempi la viviamo ogni giorno. Sui social e non solo. Dopo il disastro immane di ieri, non pochi hanno esultato. Soprattutto in Francia, un paese straordinario che però (come tutti i paesi) non è immune dalla demenza e dalla violenza. Vi riporto alcuni tweet usciti ieri in Francia. “Dio è felice quando gli italiani muoiono”. “Dio ha ucciso 13 figli di puxxxna italiani oggi. Grazie Dio. Baci”. “Caduta la funivia a Stresa: una giusta punizione del karma dopo il cocainagate dei Maneskin all’Eurovision”. “Questo è il karma, ahahah”. “Gli italiani sono disoccupati”, scrive uno. L’altro risponde: “Si eliminano anche velocemente”. “L’euforia dell’Eurovision distrutta dalla caduta di una funivia. Ballavano lì dopo la vittoria e così le corde si sono rotte. Ecco. La Francia ha dovuto lasciare la vittoria a una canzone vuota”. “La funivia è gestita dalla mafia?”. E via così. L’umanità non ha speranza.”

Ai francesi purtroppo non va proprio giù che noi Italiani li inabissiamo in cucina, d’altra parte alle ranocchie bollite preferiamo un bel pollo alla cacciatora. Abbiamo mandato loro per traverso il mondiale di calcio del 2006, siamo più forti anche nel campo musicale e ieri lo abbiamo dimostrato all’Eurovision. Il Giro d’Italia è più bello del Tour de France! Il vino francese è una pallida imitazione di quello italiano e non è colpa nostra se il loro sa di pipì di gatto. Perché poi i francesi non usano il bidet? E’ un dogma! Non parliamo della erre moscia e della baguette sotto l’ascella … Le prese in giro tra italiani e francesi sono storiche, ma canzonare la morte di 14 persone è davvero troppo. Restiamo ancora umani, perché così abbiamo ancora qualche speranza.