Il Premio Nazionale di Cultura Altipiani di Arcinazzo era stato istituito, con deliberazione consiliare del Comune di Arcinazzo Romano nel 1999. Grazie all’iniziativa del Sindaco di allora, Giacomo Troja, il Comune ottenne i finanziamenti della Regione Lazio, poi rinnovati da quel momento di anno in anno.

Fu anche stata istituita una commissione apposita per il Premio, organismo non istituzionale, ma di notevole importanza, di cui facevano parte numerose personalità, residenti per lo più nella zona degli Altipiani. L’idea nasceva da un grande proposito, quello di segnalare all’opinione pubblica il territorio degli Altipiani nella sua ricchezza ambientale e storico culturale, dovuta, tra le altre cose, alla presenza di un di numerosi siti archeologici, tra cui la ben nota Villa di Traiano.

Questo obiettivo è stato fortemente perseguito scegliendo di anno in anno temi di importanza internazionale in campo sociale, sanitario, scientifico, giuridico, culturale e sportivo, che mettessero in comunicazione questa piccola ma ricca realtà regionale con orizzonti e tematiche più ampie e di interesse generale.

“Questo premio nasce per l’amore per il proprio paese e per la propria gente. L’iniziativa è stata da me fortemente voluta avendo ben chiari due obiettivi: valorizzare il territorio e offrire un ulteriore servizio ai suoi abitanti. infatti la cultura è occasione di crescita e di garanzia della libertà individuale. Essa può essere coniugata con lo sviluppo economico di un territorio che racchiude in sé bellezze storico-artistiche come la Villa di Traiano o naturali di notevole pregio quali gli Altipiani di Arcinazzo. Un’adeguata valorizzazione del territorio può creare condizioni economiche, sociali e di sviluppo dei servizi che realizzino i presupposti per consentire ai cittadini di attuare un importante diritto: quello di vivere dove si è nati e non essere costretti a cambiare residenza per trovare migliori condizioni di vita e di lavoro.” Disse Giacomo Troja che anche allora era Sindaco di Arcinazzo Romano.

Il premio purtroppo ha avuto la sua ultima edizione nel 2013, scomparendo dalla lista delle attività ludiche e culturali degli Altipiani di Arcinazzo; sarebbe bello se l’attuale neo eletta Amministrazione, decidesse di ripristinare questo prestigioso riconoscimento.

1999: Il Premio è stato attribuito alla Dott.ssa Anna Maria Reggiani, Sovrintendente archeologico per il Lazio, per l’attenzione che il Ministero dei Beni Culturali e la Sovrintendenza, hanno riposto per la Villa di Traiano;

2000: “Il Monachesimo bendettino e il suo ruolo nella costruzione dell’Europa” è stato il tema della 2^ Ed.; la persona premiata è stata la scrittrice polacca Dott.ssa Ludmila Grygiel per aver promosso in Europa e nel mondo l’importante ruolo culturale e sociale del monachesimo benedettino;

 

2001: è stato prescelto per il conferimento del Premio il Prof. Antonino Zichichi per i suoi studi scientifici. L’argomento trattato fu “da Galileo al Supermondo”;

 

2002: su segnalazione del Prof. Enrico Garaci, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, il Premio è stato attribuito alla Dott.ssa Barbara Ensoli, ricercatrice e scienziata per la definizione di un vaccino contro l’HIV/AIDS;2003: il Premio è stato attribuito a Giovanni Paolo II per i suoi insegnamenti sulla pace e sulla solidarietà tra i popoli ed è stato ritirato dal Card. Crescenzio Sepe, il quale lo ha destinato alla costruzione di una casa in Mongolia per la cura dei bambini portatori de handicap;

 

2004: il Premio è stato attribuito all’Avv. Maurizio Scelli, Commissario Straordinario della Croce Rossa Italiana per l’opera di aiuto e di sostegno alla popolazione Irachena;

 

2005: il Premio è stato conferito al Prof. Angelo Vescovi dell’Ist. S. Raffaele di Milano, a Gianluigi Condorelli, ad Alessandro Giacomello e a Marianna Nuti dell’Università di Roma “La Sapienza”, studiosi e ricercatori sulle cellule staminali adulte e alla Dott.ssa Margherita De Bac, giornalista del Corriere della Sera;

 

2006: ancora d’intesa con l’Università “La Sapienza”, il Premio è stato attribuito al Policlinico Umberto I, pioniere dei trapianti d’organo, alla persona del Prof. Pasquale Berloco, al Prof. Carlo Casciani Direttore dell’Agenzia Regionale Trapianti, al Dott. Alessandro Nanni Costa Direttore del Centro Nazionale Trapianti. Inoltre, in questa Ed. l’Amministrazione Comunale ha voluto inserire un ulteriore riconoscimento ai propri concittadini che si sono distinti nei vari campi e il riconoscimento è andato ad Augusto Minzolini, editorialista della Stampa e Panorama;

 

2007la Guardia di Finanza è stata protagonista e, per suo conto, il Premio lo ha ritirato il Comandante Generale di Corpo d’Armata Cosimo D’Arrigo. Alla presenza del Presidente del Senato Franco Marini motivando la scelta per il costante impegno nell’attività di prevenzione, recupero e repressione dei reati contro il patrimonio artistico ed archeologico nazionale;

 

2008: in quest’anno, in cui è stata inaugurata la 10^ Edizione, il Premio è stato assegnato al Prof. Mario Draghi, Governatore della Banca d’Italia;

 

2009: il Premio è stato conferito al Dott. Bruno Vespa per la pluriennale attività giornalistica e pubblicistica, che lo hanno reso una figura sicuramente di riferimento per capacità, credibilità e deontologia professionale;

 

2010: il riconoscimento è andato all’ONU e per esso al Dott. Staffan De Mistura (attuale Sottosegretario agli Esteri) per lo straordinario ed efficace impegno a conseguire e conservare la pace nei paesi prostrati da conflitti bellici;

 

2011: in questa Edizione il riconoscimento è andato al Presidente della Corte Costituzionale Prof. Alfonso Quaranta, perché nella ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia, ha tenuto vivi i valori fondanti della Costituzione Repubblicana;

 

2012: il Premio è stato conferito al Dott. Gianni Petrucci, Presidente del CONI, per una vita dedicata allo sport trasmettendo valori etici, portando avanti una politica a favore dei giovani.

 

2013: il Premio è stato conferito al Dott. Giorgio Santacroce, Primo Presidente della Corte Suprema di Cassazione, per la emblematica rappresentatività, racchiusa come non mai nella sua persona, dei valori di vertice della cultura giuridica, della professionalità e della imparzialità come garanzia di controllo e assicurazione della legalità nella Repubblica.