Trevi nel Lazio. Si attendono notizie dall’ufficio di igiene dell’Asl in merito alle analisi dell’acqua sospetta di contaminazione che avrebbe fatto stare male circa 50 turisti romani. Si tratta di alcuni gruppi ospiti in un campeggio della zona, i cui membri hanno dovuto ricorrere alle cure in ospedale, alcuni con ricovero.

Secondo le ipotesi nel mirino vi sarebbe una fontanella ad uso comune, anche se qualcuno ha avanzato l’ipotesi che i campeggiatori si siano sentiti male a seguito di un bagno nel fiume Aniene che scorre proprio accanto al camping. L’inquinamento sarebbe derivato da escrementi rilasciati nel fiume o da altri tipi di sostanze.

Ciò che è sicuramente vero è lo stato di degrado in cui il fiume versa, in barba agli organi preposti alla sua tutela. Abbiamo documentato come sia pieno di immondizia sia sulle sponde che all’interno del corso. Un’ altra ipotesi tende a una perdita del collettore che passa nei pressi della zona dove i turisti hanno fatto il bagno. Saranno le indagini a determinarlo.

Intanto dal Comune un laconico comunicato per rassicurare la cittadinanza.

“Il Sindaco comunica ai cittadini che non debbono avere alcuna preoccupazione in merito all’utilizzo dell’acqua, in quanto le voci allarmistiche che si sono diffuse in Paese sono totalmente prive di fondamento.
La vicenda riportata dai giornali riguarda una situazione circoscritta a campeggiatori
presso il fiume Aniene, per la quale sono in corso gli accertamenti delle competenti autorità, che nulla ha a che vedere con la nostra acqua, che è una delle acque migliori d’Italia. Per cui i cittadini non debbono temere alcunchè e non dare credito alle voci infondate che in questi casi anche inconsapevolmente ed ingenuamente rischiano di creare un inutile allarmismo.”